Lite violenta tra due carcerati baresi, uno uccide l’altro strangolandolo

Una lite violenta tra due detenuti nel carcere di Opera a Milano ha portato alla morte di Antonio Magrini, 68 anni, originario di Bari, la sera di venerdì.

Dettagli dell’incidente e profili dei detenuti

Antonio Magrini, recluso dal ottobre 2023 per reati legati alla droga, è stato ucciso nella sua cella che condivideva con Domenico Massari, 58 anni, anch’egli di Bari. Massari, condannato all’ergastolo per l’omicidio della sua ex compagna nel 2020, è il presunto autore del delitto. La lite tra i due, scaturita da questioni banali legate alla convivenza in spazi ristretti, è escalata fino all’uso di un oggetto per colpire Magrini alla testa e successivamente strangolarlo con la corda di un accappatoio.

Critiche alla gestione del sistema penitenziario

Calogero Lo Presti, coordinatore regionale per la Fp Cgil della polizia penitenziaria in Lombardia, ha messo in luce i problemi cronici del sistema carcerario, come sovraffollamento e carenza di personale, che aggravano le tensioni e le difficoltà all’interno delle strutture. Queste condizioni, secondo Lo Presti, richiedono interventi urgenti da parte delle autorità per garantire la sicurezza e il benessere di detenuti e personale.

Chiamata all’azione dopo l’ultimo incidente

Mirko Manna, coordinatore nazionale della Fp Cgil per la polizia penitenziaria, ha evidenziato la gravità della situazione nelle carceri italiane con un bilancio preoccupante dall’inizio dell’anno: 32 suicidi tra i detenuti e 4 tra il personale, oltre a questo recente omicidio. Manna ha criticato le misure adottate fino ad ora come insufficienti e ha sollecitato un dialogo costruttivo con le autorità per trovare soluzioni concrete e migliorare significativamente le condizioni nelle carceri italiane.