Pescara, omicidio del 16enne, durissimo il padre, colonnello dei carabineri, di uno dei due assassini “Dovrà ricordare il ragazzo che ha visto morire”

Omicidio di Thomas a Pescara: il padre di uno dei minorenni coinvolti parla al Corriere della Sera

Le parole del padre del minorenne coinvolto

“Mio figlio vivrà una vita da consegnato come diciamo noi. Desidero che tenga presente nel tempo cosa è accaduto, che abbia vivo il ricordo del ragazzo che ha visto morire e che ne sia all’altezza.” Queste sono le parole del padre, colonnello dei carabinieri, di uno dei minorenni coinvolti nell’omicidio di Thomas Christopher Luciani, il 17enne ucciso a Pescara. Nell’intervista al Corriere della Sera, l’ufficiale, che dirige un reparto importante dell’Arma, esprime il suo dolore e la sua determinazione a far sì che il figlio comprenda la gravità delle sue azioni.

Il colonnello ha ammesso che il figlio, pur non avendo sferrato le coltellate mortali, faceva parte del gruppo di ragazzi che hanno umiliato la vittima mentre era moribonda, sputandogli addosso e spegnendogli una sigaretta sul corpo. È stato proprio suo figlio a fornire agli investigatori le indicazioni per rintracciare il corpo di Thomas. “Non solo non mi assolvo come padre, ma dico che qui nessun adulto può assolversi davvero. E dico che forse è peggio di come la state rappresentando voi…” ha detto il colonnello, promettendo di prendere provvedimenti nei confronti del figlio.

Il passato del 16enne indagato

Per l’omicidio di Thomas è indagato anche un 16enne, figlio di un’avvocatessa e insegnante pescarese. La madre, sconvolta, ha dichiarato: “Ho talmente tanto dolore dentro che non riesco nemmeno a capire ciò che dico. Non so rispondere alle domande. Mi affido alla giustizia.” Nel 2021, durante il lockdown, il ragazzo aveva tentato il suicidio gettandosi dal Ponte del Mare di Pescara, sopravvivendo grazie all’atterraggio su un terrapieno. Da allora, la famiglia lo aveva seguito con l’aiuto di uno psicologo. Il fratello 18enne ha aggiunto: “Adesso devo fare i conti con la ferocia e l’indifferenza di cui parlano le indagini. Non chiediamo sconti, crediamo nella giustizia.”

I dettagli del delitto

I dettagli scioccanti del delitto di Thomas sono emersi dal decreto di fermo. Domenica scorsa, nel parco Baden Powell di Pescara, i due indagati hanno colpito Thomas con 25 coltellate, infierendo su di lui con calci e sputi mentre era esanime a terra. Il decreto sottolinea “l’assenza di empatia emotiva con un fatto di tale inaudita efferatezza”, evidenziando come i ragazzi si siano recati al mare per fare il bagno subito dopo l’omicidio, senza chiamare i soccorsi o denunciare il fatto alle autorità. Anzi, hanno chiacchierato con macabra ironia sull’accaduto.