Bari Pride 2024, sabato 29 giugno sfilata fra le vie del centro città, corteo partirà da Piazza Umberto
Il Bari Pride 2024 rivendica diritti e libertà: un corteo per l’autodeterminazione
Diritti e libertà al centro del Bari Pride 2024
Il Bari Pride 2024 si prepara a sfilare per le vie del capoluogo pugliese sabato 29 giugno, con una serie di rivendicazioni che spaziano dalla lotta al patriarcato all’aborto libero e gratuito, fino all’autodeterminazione del popolo palestinese e il rifiuto dell’autonomia differenziata. Il comitato organizzatore ha deciso di non avere ospiti speciali o madrine d’eccezione, puntando invece a dare risalto alle soggettività queer. Questa scelta intende evitare che le multinazionali occupino gli spazi di lotta, come spesso accade nei Pride di città più grandi come Milano o Roma. Il tema di questa edizione, “Abitare l’orgoglio”, vuole sottolineare l’importanza di creare spazi sicuri sia fisici che ideologici, liberando le persone dalle oppressioni economiche e patriarcali.
Percorso e coinvolgimento della comunità locale
Lo scorso anno, il Bari Pride ha visto la partecipazione di 20.000 persone, un numero significativo che testimonia l’importanza di questo evento per la comunità locale. Il corteo di quest’anno partirà da Piazza Umberto, un luogo simbolico per la storia LGBTQIA+ barese, e attraverserà via De Rossi, Corso Vittorio Emanuele, Lungomare Araldo di Corallanza e Piazza Amedeo Diaz prima di fare ritorno al punto di partenza. La partenza è prevista per le ore 15.00. Durante la conferenza stampa di presentazione, il comitato ha espresso soddisfazione per il risultato delle ultime elezioni, definendo Bari un baluardo progressista e auspicando un dialogo costruttivo con la nuova amministrazione. L’evento gode del patrocinio del Comune di Bari, dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e del supporto di Peroni, che parteciperà con una delegazione di operai volontari.
Solidarietà e inclusività: un approccio intersezionale
Parte dei proventi del Bari Pride 2024 sarà devoluta all’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi, in risposta alla situazione critica nella Striscia di Gaza. Gli organizzatori chiedono il riconoscimento dello Stato di Palestina e denunciano la strumentalizzazione dei diritti LGBTQIA+ da parte dello Stato di Israele. Il Bari Pride affronta anche la questione dell’autonomia differenziata, criticando la divisione tra Nord e Sud Italia che amplifica le disuguaglianze. Le rivendicazioni includono inoltre leggi contro l’omolesbobitransfobia e l’abilismo, la salute sessuale, la laicità, il fine vita, le carceri, l’ambiente, le migrazioni e la salute mentale. “Attraverso l’azione collettiva e l’alleanza tra corpi marginalizzati, discriminati e oppressi, possiamo sfidare le strutture di potere che perpetuano l’oppressione e costruire il mondo che vogliamo”, affermano gli organizzatori, ribadendo l’importanza dell’inclusività e della solidarietà.