Funerali a Pescara di Christopher il ragazzo di 16 anni ucciso dai coetani, dure polemiche per l’assenza della madre, lei “Sono ammalata”

La tragica morte di Christopher Thomas Luciani scuote la comunità

La richiesta di giustizia della famiglia Luciani

“La famiglia vuole giustizia. Questo chiedono la nonna Olga e la mamma, che non ha potuto partecipare al funerale per problemi di salute, ma è stata sempre vicino al figlio.” Queste sono le parole dell’avvocato Giacomo Marganella, che rappresenta la famiglia di Christopher Thomas Luciani, il giovane di 16 anni tragicamente ucciso a coltellate per un piccolo debito di droga e abbandonato in un angolo buio del parco Baden Powell di Pescara. La mamma di Cristopher, Elisangela, vive in Germania da tempo. A Rosciano, dove il giovane è cresciuto, si dice che l’ultima volta che l’hanno vista è stata alla comunione del figlio. L’assenza di Elisangela al funerale ha suscitato critiche, soprattutto sui social. Tuttavia, la sorella di Elisangela, Paola, è tornata dalla Germania per rappresentarla alla cerimonia funebre, sedendosi accanto alla nonna Olga. Alla fine della funzione, l’arcivescovo di Pescara, Tommaso Valentinetti, ha invitato la nonna e i parenti a un incontro in Curia, sottolineando l’importanza di una risposta di responsabilità collettiva: “Queste cose non sono giustificabili. Queste cose non sono comprensibili,” ha detto durante l’omelia.

Il supporto della comunità e la lotta contro la droga

Il parroco di Rosciano, Marco Spadaccini, ha spiegato che “la mamma di Christopher sta facendo un percorso e non è potuta venire, so che non voleva vedere il figlio in una bara.” Elisangela sta affrontando un problema di salute che le ha impedito di partecipare al funerale del figlio, conosciuto affettuosamente come Crox dai suoi amici. La nonna Olga, invece, sta mandando messaggi positivi ai ragazzi e conducendo una battaglia educativa contro la droga e lo spaccio. Anche in televisione ha ripetuto: “Ragazzi aprite gli occhi, non siate manichini. Mettete nel salvadanaio i soldi per le dosi e andate a fare una vacanza con gli amici.” Per lei, Christopher era il bambino entusiasta che teneva in braccio, frequentava l’oratorio di Catignano e la scuola calcio di Rosciano. Nessuno nella comunità riesce a spiegarsi come Cristopher sia entrato nel mondo oscuro della droga. La sua vita è stata segnata dall’assenza di un padre che non l’ha mai riconosciuto e da una madre che ha lasciato l’Italia, affidando Cristopher alle cure premurose della nonna Olga.

Il ricordo di Christopher e l’impegno del sindaco

A Rosciano, il sindaco Simone Palozzo è ancora profondamente scosso dalla tragedia. Durante il funerale, ha faticato a trattenere la commozione mentre parlava: “Dobbiamo fare di tutto per ricordare Christopher, i riflettori non si devono spegnere. Il 3 luglio faremo un minuto di raccoglimento nel corso dell’insediamento del Consiglio comunale. Inviterò anche la nonna. E vogliamo intitolare al ragazzo il parco che stiamo realizzando a Villa San Giovanni, sarà un inno alla gioventù.” Il sindaco ha un rapporto di lunga data con Olga, legato anche all’affidamento di Christopher. Per quanto riguarda la mamma, Palozzo ha detto: “Non l’ho mai incontrata in questi 15 anni, prima da assessore e poi da sindaco. So che vive fuori dall’Italia.” La comunità di Rosciano è determinata a mantenere viva la memoria di Cristopher e a combattere le cause che hanno portato alla sua tragica morte, sperando che la giustizia possa finalmente prevalere.