Italia & Dintorni

Bari dal 1 gennaio 2014 sarà ufficialmente città metropolitana ecco cosa cambierà

Ormai è ufficiale: dal 1 gennaio 2014 Bari diventerà città metropolitana.

L’esecutivo è al lavoro per privare le province di ogni significato dal momento che il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge che farà nascere le città metropolitane: è la seconda fase finalizzata ad eliminare dalla Costituzione il termine “province” dopo il Ddl costituzionale del 5 luglio scorso per cancellare gli artt. 114 e seguenti.

Ora bisogna attendere il parere della conferenza unificata e in seguito l’approvazione del parlamento.

Il cammino è appena cominciato.

Inizialmente la sentenza 220 della Consulta aveva bocciato come incostituzionali sia  l’art.23 del c.d. Decreto “salva italia” che modificava le province  relegandole al ruolo di enti di livello inferiore, sia gli articoli 17 e 18 della spending review che mirava ad eliminare le province che avessero meno di 350 mila abitanti ed una superficie di competenza inferiore a 2.500 chilometri quadrati; anche se questa riforma venne poi sospesa dalla legge di stabilità il governo ha ritenuto necessario intervenire in modo da coprire il vuoto legislativo in attesa di una riforma costituzionale che abolisca definitivamente le province.

Il Ddl appena nato sancisce l’istituzione di un ente di grandi dimensioni, governato dai rappresentanti dei singoli comuni in esso contenuto avente scarsa autonomia di pianificazione; non esisterà più la giunta provinciale ed il consiglio sarà formato dai sindaci dei comuni aventi più di 15 mila abitanti e dal presidente delle Unioni di Comuni con più di 10 mila abitanti.

La trasformazione avrà luogo entro 20 giorni dalle elezioni dei sindaci delle prossime amministrative quando sarà nominato il Presidente e si insedierà il consiglio. A conti fatti si tratterà di attendere sino alla prossima estate.

I territori coinvolti nella nascita delle città metropolitane saranno Milano, Genova, Torino, Bologna, Venezia, Firenze Napoli, Bari e Reggio Calabria che assolveranno ai compiti precedenti svolti dalle province in materia di pianificazione strategica, servizi pubblici, viabilità, trasporti e sviluppo economico.

A quel punto bisognerà adottare i nuovi statuti entro sei mesi dall’istituzione delle città metropolitane.

Sarà il 1° luglio la data fatidica per l’insediamento dei tre organi cioè il sindaco metropolitano che coinciderà con il sindaco del capoluogo il quale insieme costituirà il consiglio metropolitano insieme ai sindaci delle città con più di 15 mila abitanti ed ai presidenti delle unioni dei comuni con più di 10 mila abitanti.

L’insieme dei sindaci inoltre formeranno una conferenza metropolitana che supporterà l’operato del consiglio.

E’ previsto anche che lo statuto possa, in alternativa, prevedere l’elezione a suffragio universale.

Ovviamente la città metropolitana di Roma capitale ingloberà sia il comune che la provincia di Roma; il sindaco diventerà sindaco metropolitano e l’assemblea svolgerà la funzioni del consiglio e della conferenza metropolitana; per tutto il resto si utilizzeranno le disposizioni sulle città metropolitane.

Per quanto riguarda le altre tipologie di comuni, si è previsto che quelli con meno di 5 mila abitanti o 3 mila nel caso di comuni montani, si possano associare per espletare le principali funzioni.