Negli ultimi tempi, il noto programma televisivo Reazione a catena si trova al centro di un’ondata di polemiche e critiche da parte dei telespettatori. La condotta del programma, guidata da Marco Liorni dal 2019, non è l’oggetto delle lamentele; piuttosto, gli autori sono accusati di nascondere qualcosa e di manipolare le vincite. Secondo i fan, la Rai sembra voler risparmiare denaro, rendendo le soluzioni dei quiz sempre più complesse e ambigue.
L’indignazione del pubblico ha raggiunto un picco particolarmente alto dopo l’episodio con i Gessetti, un team che ha raggiunto l’ultimo step del programma con 99.000 euro per poi ritrovarsi con soli 6.000 euro. Gli spettatori sono convinti che le risposte siano state manipolate con “crudeli sfumature” e che le scelte degli autori siano state deliberate. Ad esempio, la soluzione corretta di un quiz era ‘bebè’ invece di ‘bambino’, una distinzione che i fan hanno trovato eccessiva. A peggiorare le cose, le vincite vengono pagate in gettoni d’oro, riducendo il valore del premio a circa 2/3 della cifra in euro.
La reazione del pubblico non si è limitata a semplici lamentele; molti hanno espresso la loro frustrazione online, con commenti come “Vergogna” e “Non lo guardo più”. Altri esempi di risposte contestate, come l’uso del termine ‘asinello’ invece di ‘asino’, hanno contribuito a una crescente sensazione di ingiustizia. I telespettatori stanno ora chiedendo chiarezza e trasparenza sul funzionamento delle vincite e dei premi nel programma, mettendo in discussione l’integrità di un gioco una volta amato.