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Toto Cutugno, Adriano Celentano gli fa un omaggio meraviglioso, si commuovono tutti

Adriano Celentano, noto anche come “Il Molleggiato”, e Toto Cutugno sono stati protagonisti di una delle collaborazioni musicali più icone della scena italiana. Toto, oltre ad avere un suo percorso come cantautore, è stato la mente dietro numerosi successi di Celentano, in particolare negli anni ’70. Uno dei brani più celebri che Cutugno ha scritto per Celentano è “Soli“, che ha conquistato le classifiche e ha cementato la loro partnership musicale. Ma la storia tra i due ha una pagina particolare che Adriano non ha mai dimenticato.

La “ca***ta mondiale” di Celentano

Nel 1982, Toto Cutugno e Cristiano Minellono scrivono una canzone che sarebbe poi diventata un inno per l’Italia: “L’Italiano”. Cutugno immaginava che questa canzone avrebbe potuto essere il prossimo grande successo di Celentano, viste le precedenti collaborazioni. Ma Celentano, in un curioso colpo di destino, rifiutò la canzone. Successivamente ha ammesso che la sua decisione può essere stata “una caz***a mondiale”, visto il grande successo che “L’Italiano” ha raggiunto nelle mani di Toto. Cutugno infatti decise di interpretare lui stesso il brano, e la canzone è diventata uno dei suoi brani più iconici.

Ricordando un amico, l’omaggio bellissimo in un post

 Con la recente scomparsa di Toto Cutugno, Adriano Celentano ha voluto rendere omaggio al suo collega e amico con un post: “Ciao Toto!…ricordo che eravamo in macchina… una cinquecento credo, e tu insistevi perché io incidessi “L’italiano”. Una superbomba appena ultimata la notte prima che ci vedessimo. “Non ho dormito tutta la notte – mi dicesti- pensando al successo che faremo, tu come interprete, e io come autore”, il brano era davvero FORTE!!! Ma ciò che più di tutto mi frenava era proprio la frase più importante: “IO SONO UN ITALIANO VERO“. Una frase oltretutto insostituibile, in quanto è proprio su questa che si regge l’intera impalcatura di quella grande opera. E io sentirmi pronunciare: “SONO UN ITALIANO VERO” mi sembrava di volermi innalzare. Lui non credeva alle sue orecchie: “ma non capisci che è proprio questo il punto, io l’ho scritta pensando a te, perché tu sei davvero un italiano vero”. “Sì lo so”- gli dissi io -però non mi va di dirlo io. Non sempre ma a volte la troppo scrupolosità si può trasformare in una cazzata mondiale. Però nonostante tu l’abbia cantata come l’avrei cantata io, oggi, se la dovessi ricantare la canterei esattamente come l’hai cantata tu! Eri e rimarrai, un grande indimenticabile! Ti voglio bene. Adriano”.