Gossip & Spettacolo

Serena Bortone asfaltata dal collega: “Il programma era diventato troppo ripetitivo e monotono”

L’addio di Serena Bortone alla sua trasmissione “Oggi è un altro giorno” ha scatenato diverse reazioni nel mondo della televisione. Molti membri del cast si sono detti dispiaciuti per la fine del programma. Tuttavia, non tutti condividono questo sentimento: Memo Remigi, noto cantante, ha rivelato la sua opinione poco lusinghiera.

Il commento di Memo Remigi

In un’intervista rilasciata a “Mio”, Memo Remigi ha espresso il suo pensiero riguardo al programma di Serena Bortone, definendolo “ripetitivo” e sostenendo che gli ospiti fossero sempre gli stessi e che, di conseguenza, il talk era diventato monotono: È durato tre anni. Non dico abbia stanco ma negli ultimi tempi gli ospiti erano sempre gli stessi…era diventato ripetitivo.”. Ha poi aggiunto: “La trasmissione era diventata troppo ripetitiva. Quindi o si cambia totalmente lo schema o non più andare avanti. È anche giusto dare spazio a un altro genere di programmi, il pubblico vuole novità.” Nonostante le porte della televisione resteranno aperte per Serena Bortone con un nuovo progetto su Rai3, le parole di Remigi hanno evidentemente colpito un nervo.

Polemica tra Memo Remigi e Jessica Morlacchi

Oltre alle critiche alla trasmissione, Remigi ha fatto alcune dichiarazioni riguardo a Jessica Morlacchi, un altro volto noto del programma, che hanno creato ulteriore tensione. Sebbene Remigi sostenga che tra lui e la Morlacchi ci sia un buon rapporto e che il suo commento fosse scherzoso, Jessica ha risposto con indignazione, sottolineando la differenza tra uno scherzo e comportamenti inappropriati: “Nella mia vita non ho mai permesso a NESSUNO di giocare con le mani. Chi mi conosce bene sa come reagisco. Data la sua età mi sono limitata a prendere la sua mano e portarla sul mio fianco. Come se lui avesse avuto un momento di “blackout”. E poi ha aggiunto: “Sono una persona buona, ma questo non significa che io sia ‘ingenua’. Quindi mi piacerebbe non sentir più parlare di complicità quando si tratta di mani addosso“.