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Monica Setta lascia tutti senza parole: “Mi sono dovuta difendere, ecco chi ho segnalato all’ufficio legale della Rai”

Negli ultimi tempi, Monica Setta è stata al centro dell’attenzione per una serie di video controversi che circolavano su Twitter. Questi spezzoni, tratti da interviste in cui si toccavano argomenti delicati come la tragica morte di bambini o aborti di personalità famose, hanno spinto la Setta nell’occhio del ciclone. Sebbene questi clip abbiano reso Monica un punto di riferimento per la generazione Z, lei stessa ha espresso forte disappunto su come sono stati presentati.

L’Attacco a “Monica Setta Out Of Contest”

Ciò che ha alimentato ulteriormente la controversia è stato l’account “Monica Setta Out Of Contest“. Questo profilo è stato accusato dalla Setta di manipolare i video in modo malevolo. In una recente intervista con TvBlog, Monica ha chiarito la sua posizione, affermando che le rappresentazioni fatte da tale account la dipingono in modo sbagliato, quasi come se fosse cinica e insensibile. “Se vuoi criticarmi, fallo in modo giusto e non ossessivo”, ha precisato.

E poi ha aggiunto di aver segnalato all’ufficio legale della Rai: “L’ho fatto perché i video pubblicati non erano meme né tantomeno prese in giro buffe, bensì un attacco nei miei confronti, fatto tirando in ballo la storia dei 6 aborti di Rosanna Lambertucci che lei aveva già raccontato nel suo libro. I video pubblicati da quella pagina, estrapolati dalle mie trasmissioni, mi rappresentavano come una persona cafona, cinica e indelicata. E io non lo sono. Se mi volete criticare fatelo, fate i meme, prendetemi in giro, create una pagina su di me, ma fatelo in modo corretto e non in maniera ossessiva tipo stalker“..

La satira vs la sensibilità

Quando è stata sollecitata a prendersi meno sul serio, Monica ha risposto ponendo l’accento sull’importanza della sensibilità nei temi trattati. Ha ribadito la sua apertura verso la satira, ma ha anche sottolineato che ci deve essere una chiara distinzione tra ciò che è genuinamente divertente e ciò che può ferire o offendere. La sua preoccupazione principale è che queste rappresentazioni errate potrebbero diffondere una percezione distorta di chi è realmente.