Alla recente Mostra del Cinema di Venezia, l’attore italiano Pierfrancesco Favino ha espresso perplessità sulla crescente tendenza di Hollywood di assegnare ruoli iconici italiani a attori stranieri. Favino ha evidenziato come la vera forza del cinema italiano emerga quando talenti come Alessandro Borghi, Sabrina Impacciatore o Luca Marinelli vengono scelti per progetti internazionali, permettendo al pubblico di identificarsi: “Il pubblico italiano tornerà ad avere fiducia nel cinema italiano quando vedrà attori del cinema italiano entrare nelle produzioni internazionali. La battaglia che sto facendo nel quale dico che ruoli italiani devono essere interpretati da attori italiani è perché nel momento in cui Alessandro Borghi, Sabrina Impacciatore o Luca Marinelli sono in una produzione internazionale, il pubblico italiano si sente rappresentato”, ha commentato.
L’identità italiana secondo Favino
Pierfrancesco Favino ha poi approfondito l’argomento, sottolineando la mancanza di rappresentazione veritiera dell’italianità nel cinema mondiale e la problematica dell’appropriazione culturale: “Nessun paese al mondo sta consentendo a me di fare Kennedy o Tom Ford. Noi invece stiamo dicendo che tutta la famiglia Gucci è italo-americana senza problemi. Io sono un po’ stanco di essere additato con un cliché di un italiano fatto in un determinato modo. Noi attori esistiamo per essere ciò che non siamo, però se le regole del gioco sono queste, a queste regole dobbiamo giocare anche noi”. E poi, ancora: “Toni Servillo, Adriano Giannini, Valerio Mastandrea: perché sono esclusi da certe produzioni di grande calibro? E perché Adam Driver, con tutto il talento che ha, dovrebbe rappresentare figure italiane storiche come Maurizio Gucci e ora Enzo Ferrari?”, ha chiesto retoricamente l’attore.
Il caso di Adam Driver
La scelta di Adam Driver come protagonista nei panni di due icone italiane, prima Maurizio Gucci e poi Enzo Ferrari, ha suscitato numerose discussioni. Favino ha rimarcato come in passato attori del calibro di Gassmann avrebbero avuto quei ruoli, eppure oggi vediamo un attore americano nei panni di un italiano emblematico senza grandi polemiche. Il film su Ferrari, con Driver come protagonista, è atteso nelle sale il 30 novembre.