La scomparsa di Franco Migliacci, autore di numerose canzoni che hanno segnato la storia della musica italiana, ha scosso il panorama musicale e televisivo. Proprio nel voler rendere omaggio a questa leggenda della canzone italiana, Caterina Balivo, conduttrice de “La volta buona“, ha inavvertitamente definito Migliacci un “paroliere“, provocando la pronta correzione di Mogol, grande autore e amico di Migliacci. Mogol, con grande passione, ha puntualizzato sull’importanza di chiamare gli autori con la loro vera professione, sottolineando che Migliacci era un “grande autore“, e non semplicemente un paroliere. Mogolo ha detto: “Vorrei suggerire per favore di non chiamarlo più paroliere…E’ un modo barbaro…”. E poi ha anche aggiunto: “I parolieri sono quelli che fanno la settimana enigmistica…L’ho detto più volte anche alla Siae…Li ho pregati di chiamare le persone con la loro vera professione…”
Reazioni e ricordi in diretta
Dopo l’intervento di Mogol, Caterina Balivo ha rettificato immediatamente, riconoscendo Migliacci come un “grande autore“. L’emotivo tributo in onda ha visto anche l’intervento di Gianni Morandi, che ha ricordato l’importanza di Migliacci nella sua carriera. Seguito da una clip di Morandi che canta alcune delle canzoni scritte da Migliacci. Tuttavia, il momento più inaspettato è arrivato quando Caterina ha chiesto a Mogol un ricordo personale di Migliacci come uomo. Contrariamente alle aspettative, Mogol ha rivelato di non aver avuto molte occasioni per interagire con Migliacci nel corso degli anni, pur riconoscendo il suo enorme contributo alla musica sia in Italia che all’estero.
Collegamenti e omaggi continui
Il programma ha continuato a celebrare la vita e le opere di Migliacci. Inaspettato è stato il dettaglio rivelato da Mogol sulla parentela tra le famiglie Migliacci e la sua, unendo ulteriormente le vite di questi due giganti della canzone italiana. Dopo questo commovente tributo, la trasmissione ha proseguito con la partecipazione di Nancy Brilli, ma l’eco delle parole di Mogol e l’importanza di riconoscere il vero valore degli artisti è rimasta nell’aria.