Gossip & Spettacolo

Fabrizio Corona massacra in diretta la conduttrice: “Sei un’incapace, ti devi vergognare”

L’ex re dei paparazzi, Fabrizio Corona, è stato ospite di una trasmissione sportiva su Radio Radio lo scorso venerdì. Prima di congedarsi, ha colto l’occasione per attaccare pesantemente la conduttrice, Valeria Biotti. Il motivo del suo sfogo è stata una domanda posta dalla conduttrice riguardante le dichiarazioni di Corona sui calciatori omosessuali.

L’accusa di gossip in un momento cruciale

Nel corso dell’intervista, Valeria Biotti ha chiesto a Fabrizio Corona se fosse vero che intendeva rivelare i nomi di alcuni calciatori gay. Questa domanda ha scatenato una reazione molto negativa da parte di Corona, che ha accusato la conduttrice di fare gossip in un momento in cui si sta affrontando uno scandalo di scommesse illegali che coinvolge calciatori famosi.

La reazione di Fabrizio Corona

La risposta di Fabrizio Corona è stata veemente: “Dai, ma mi fai in questo momento questa domanda? Ma vergognati, fai gossip davanti a un’inchiesta del genere? Quali diritti e diritti? Vai sul mio canale Telegram e ti do le prove di un giocatore. Ma che domande fai in questo momento, che lavoro fai? Stai parlando di un’inchiesta che può chiudere il calcio italiano, che può mandare le squadre in serie B, che elimina metà della squadra della nazionale e mi chiedi dei gay? Ma ce la fai? Non sei capace. Io prendo le distanze dal suo modo di fare giornalismo perché per me lei è un’incapace. Spero che sia una bella donna, almeno questo la potrebbe salvare.”

Le precisazioni della conduttrice

In seguito alla controversia scaturita dall’attacco di Fabrizio Corona, la conduttrice Valeria Biotti ha contattato Fan Page per fare delle precisazioni. Ha dichiarato di non essersi sentita vittima degli insulti di Fabrizio Corona, ma ha ribadito di aver risposto in modo appropriato. Ha evidenziato che è perfettamente in grado di difendersi da sola e ha criticato la retorica del “salvare la damigella in pericolo.” Ha sottolineato che i colleghi e il direttore non sono intervenuti non per mancanza di rispetto, ma per rispetto verso la sua capacità di gestire la situazione da sola.