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Sgarbi sullo scandalo Meloni-Giambruno: “La Meloni è stata crudele, ecco perché”

La notizia della separazione tra Giorgia Meloni e Andrea Giambruno è divenuta rapidamente il centro dell’attenzione mediatica. L’annuncio è stato fatto tramite un post su Instagram dalla Meloni, premier e Presidente del Consiglio, a seguito dei fuori onda del giornalista rivelati da Striscia la Notizia. L’opinione pubblica è in subbuglio, ma uno dei commenti più incisivi arriva da Vittorio Sgarbi, critico d’arte e politico: “La Meloni conosceva il temperamento di Giambruno, prendere le distanze da lui è crudele”, afferma.

 La nuova era dei rapporti pubblici

Sgarbi, nel suo articolo per Il Giornale, si interroga sul cambiamento dei rapporti tradizionali e su come questi stiano diventando sempre più pubblici. “Come credere che lei non ne conoscesse il temperamento e, per scoprirlo, abbia dovuto aspettarne un’esibizione televisiva rubata? chiede retoricamente, suggerendo che il comportamento di Giambruno non fosse un mistero per la sua compagna. L’interazione tra la vita privata e quella pubblica è oggi più intricata che mai, con i social media che rendono ogni dettaglio delle vite delle persone un argomento di interesse pubblico.

La natura del gioco

Mentre molti hanno criticato il comportamento di Giambruno, Sgarbi sottolinea che si trattava di un gioco e che la Meloni era probabilmente a conoscenza del suo “temperamento allegro e guascone”. Afferma inoltre che Giambruno potrebbe non aver tradito un “patto d’amore”, ma piuttosto ha mostrato involontariamente una parte di sé che era nota solo alla Meloni. “Era difficile difenderlo, ma certamente non ha tradito un patto d’amore”, dice.

Il nuovo tabù: ‘Sessismo’ e ‘maschilismo’

Secondo Sgarbi, oggi viviamo in un’epoca in cui il gioco e l’umorismo vengono rapidamente etichettati come “sessismo” o “maschilismo”. Utilizzando il caso di Giambruno come esempio, afferma che la società è diventata meno tollerante verso le battute sul s***o e che il gioco, l’umorismo e l’ironia stanno rapidamente scomparendo. L’umorismo di un tempo, come quello rappresentato dal famoso Gastone di Petrolini, oggi sarebbe impensabile.