Laura Pausini, una delle icone della musica italiana, torna con un nuovo album intitolato “Anime parallele”, cinque anni dopo l’ultimo. Questo lavoro nasce dalla riflessione di Laura sul senso di individualità e il bisogno di rispettarlo. Parlando del suo nuovo progetto, Laura dice: “Quando si sono riaperte le porte ( dopo il covid) siamo diventati tutti anime parallele: condividiamo le stesse strade, ma ognuno va nella propria direzione“. Ogni traccia dell’album racconta storie vere di persone, come Alessia Pizzuti, vittima di violenza domestica, che ha cercato aiuto da Laura.
La vita personale di Laura nella sua musica
Diverse tracce dell’album affrontano temi personali profondi per Laura. “Davanti a noi” riflette le promesse di matrimonio tra lei e Paolo Carta, mentre “Dimora naturale” vede la partecipazione vocale di sua figlia Paola. Laura condivide anche le sfide di equilibrio tra la vita in tour e la maternità. Sottolineando la sua autenticità, afferma: “Non andremo in giro a cantarla insieme“.
Il successo internazionale e i Måneskin
Laura, riconosciuta come un simbolo della musica italiana all’estero, condivide i suoi pensieri sui Måneskin, il nuovo fenomeno musicale. Pur essendo orgogliosa del loro successo, nota che “però non usano l’italiano“. Laura riflette sulla sua esperienza nel mercato musicale internazionale, come quando le è stato chiesto di diventare la “Britney italiana” negli anni 2000. Rifiutando di conformarsi a tali aspettative, Laura è tornata in Italia.
“Anime parallele” e l’evoluzione del sound di Laura
Il nuovo album di Laura gioca tra sonorità pop melodiche e orchestrazioni tradizionali. Tuttavia, c’è anche un accenno a suoni più contemporanei come con la traccia “Un buon inizio“, collaborando con artisti emergenti. Riguardo alle collaborazioni, Laura è selettiva: “alcune erano scelte di marketing, in altri casi mi sono studiata il passato di chi me lo chiedeva e ho trovato un invito alla violenza o del machismo che non condivido“.