Corrado Augias, addio alla Rai con bordata e sbarca a La7
Il giornalista e conduttore Corrado Augias annuncia il suo addio alla Rai, una collaborazione che è durata 63 anni, per abbracciare un nuovo progetto su La7. La decisione arriva come culmine di un lungo corteggiamento da parte di Urbano Cairo e Andrea Salerno, attratti dalle qualità professionali e dall’esperienza di Augias.
Le motivazioni dietro il cambiamento
Augias spiega che il suo trasferimento è motivato dalla ricerca di un ambiente lavorativo che rispecchi le sue aspettative e dall’esigenza di lavorare “in posti e con persone che mi piacciono”. Critica la gestione attuale della Rai marcata, secondo lui da eccessiva improvvisazione e favoritismi: “Nessuno mi ha cacciato, ma nessuno mi ha trattenuto. A 88 anni e mezzo devo lavorare in posti e con persone che mi piacciono; e questa Rai non mi piace”. E poi spiega perchè non gli piace: “Perché non amo l’improvvisazione. E in Rai oggi vedo troppa improvvisazione, oltre a troppi favoritismi. La tv è un medium delicatissimo. Deve suscitare simpatia, nel senso alto dell’espressione”. Alla soglia degli 88 anni, il giornalista cerca una sfida che stimoli la sua passione e dia valore alla cultura, elemento che considera fondamentale nel panorama televisivo.
“La Torre di Babele”: il nuovo programma di Augias
Il nuovo programma di Augias, “La Torre di Babele“, andrà in onda su La7 in prima serata e avrà una durata di un’ora. Sarà un format che intreccerà temi storici con questioni attuali, con la presenza di ospiti di rilievo come Alessandro Barbero e altri nomi di prestigio che verranno svelati durante la trasmissione.
La reazione di Fiorello
Anche Fiorello, nel suo show “Viva Rai2”, ha commentato la decisione di Augias con la sua consueta verve ironica, sottolineando come La7 stia diventando un punto di riferimento per la cultura televisiva, a differenza di una Rai sempre più in difficoltà negli ascolti. Lo showman scherza sulla situazione, proponendo con ironia soluzioni alternative per risollevare le sorti della televisione di Stato: “Su La7 ormai c’è solo cultura. Se n’è andato anche Augias, stanno tutti lì. Augias, Gramellini, Barbero, Cazzullo. Appena metti su La7 ti arriva una laurea a casa. Tutta l’ignoranza sta rimanendo in Rai. Siamo l’ignoranza artificiale”.
Un momento di riflessione per la Rai
Il passaggio di Augias a La7 non è solo il cambiamento di un singolo professionista ma segna un momento di riflessione per la Rai, che vede uno dei suoi volti più rappresentativi lasciare per un’emittente concorrente. Questo movimento solleva interrogativi sulla direzione che la televisione pubblica sta prendendo e sul futuro della cultura nel suo palinsesto.