Giulia Cecchettin, Federica Sciarelli sostiene la sorella Elena con parole che non ammettono repliche

Federica Sciarelli, nella trasmissione “Chi l’ha Visto”, difende con forza Elena Cecchettin, sorella di Giulia, sottolineando l’importanza della sua battaglia contro il patriarcato e criticando coloro che l’hanno attaccata.

Elena Cecchettin, sorella di Giulia, vittima di femminicidio, è diventata un simbolo di lotta contro la violenza sulle donne. Dopo aver espresso pubblicamente il suo pensiero sulla pericolosità del patriarcato, Elena ha affrontato numerose critiche, con accuse infondate di essere pazza, satanista e pericolosa. Queste reazioni hanno solo confermato l’esistenza di un grave problema sociale. Federica Sciarelli, durante la puntata di ieri, mercoledì 22 novembre di “Chi l’Ha Visto”, ha preso le difese di Elena, lodandone il coraggio e la forza.

Federica Sciarelli difende con forza Elena Cecchettin

La Sciarelli, con passione, ha sostenuto la causa di Elena, descrivendola come una ragazza forte e ammirevole per aver avviato un dibattito cruciale. Ha evidenziato come il caso di Giulia sia stato inizialmente sottovalutato dalle autorità e come il comportamento manipolativo dell’ex fidanzato di Giulia sia un esempio della pericolosità di certi uomini. La Sciarelli ha poi criticato un consigliere comunale della Lega, che aveva associato Elena al satanismo, sottolineando come le accuse fossero infondate e come una semplice felpa fosse stata fraintesa. Le parole della Sciarelli: “Adesso dobbiamo fare una battaglia per la famiglia di Giulia, per il papà, per il fratello e per Elena, la sorella di Giulia. Elena è una ragazza fortissima che ha detto ‘io non sto zitta’ e ha fatto scatenare un dibattito. I familiari non devono chiudersi in loro stessi e fanno bene a parlare. E voglio ricordare la citazione usata da Elena ‘Se domani non torno’. Si tratta di una poesia di un’attivista peruviana. Questa è la nostra battaglia di stasera, che non ci sia una denuncia di scomparsa dove ci sia scritto ‘per allontanamento volontario’. Perché è proprio quello che è successo ‘per Giulia’. Avevano anche scritto ‘pericolo di vita: nessuno’. E il papà era stato chiaro, temeva per la vita della figlia”.

E poi ha anche aggiunto: “Io voglio dare il nostro affetto a Gino e a questa meravigliosa sorella Elena. Dobbiamo lottare, non se ne può più. Se domani io non torno che non ci sia più una denuncia con scritto ‘allontanamento volontario’ quando non è così. Filippo è un manipolatore e alle ragazze dico ‘state attente’ perché ci sono tanti manipolatori. Lui diceva ‘io mi voglio togliere la vita’ per ricattare e invece l’ha tolta alla sua ex ragazza. Quando un uomo manipolatore mi ricatta dicendo che se non state con lui si farà del male, del male potrebbe farlo a voi”.

E poi la Sciarelli ha concluso così: “Questa splendida ragazza che è Elena, ha fatto sì che si aprisse un dibattito fortissimo. E per questo le va reso merito. Ha citato una splendida poesia e le hanno dato della sovversiva. Ma la stessa poesia è stata riportata sul profilo della Polizia di stato, anche loro sono dei sovversivi? E poi c’è questo consigliere comunale della Lega che ha detto che i magistrati dovrebbero stare attenti ad Elena ed ha tirato in ballo il satanismo e la felpa di Elena. In realtà quella felpa ha il simbolo di una marca di skate. E’ una maglia che costa anche parecchio”.

Il potente messaggio di Elena Cecchettin

Nel suo intervento, la Sciarelli ha anche fatto riferimento a una poesia letta da Elena, “Se domani non torno”, che parla del dolore di una madre per la perdita della figlia a causa della violenza di genere. La poesia, che è stata erroneamente interpretata come sovversiva da alcuni, in realtà rappresenta un appello commovente e potente contro la violenza sulle donne, e sottolinea la necessità di una maggiore consapevolezza e azione in questo campo.

Di seguito la poesia:

Se domani non torno.

“Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma.

E se non ti dico che non torno a cena. Se domani, il taxi non appare.

Forse sono avvolta nelle lenzuola di un hotel, su una strada o in un sacco nero (Mara, Micaela, Majo, Mariana).

Forse sono in una valigia o mi sono persa sulla spiaggia (Emily, Shirley).

Non aver paura, mamma, se vedi che sono stata pugnalata (Luz Marina).

Non gridare quando vedi che mi hanno trascinata per i capelli (Arlette).

Cara mamma, non piangere se scopri che mi hanno impalata (Lucía).

Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato abbastanza, che era il modo in cui ero vestita, l’alcool nel sangue.

Ti diranno che era giusto, che ero da sola.

Che il mio ex psicopatico aveva delle ragioni, che ero infedele, che ero una poco di buono.

Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria.

Te lo giuro, mamma, sono morta combattendo.

Te lo giuro, mia cara mamma, ho urlato tanto forte quanto ho volato in alto.

Ti ricorderai di me, mamma, saprai che sono stata io a rovinarlo quando avrai di fronte tutte le donne che urleranno il mio nome.

Perché lo so, mamma, tu non ti fermerai.

Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia.

Sono loro, saranno sempre loro.

Lotta per le vostre ali, quelle ali che mi hanno tagliato.

Lotta per loro, perché possano essere libere di volare più in alto di me.

Combatti perché possano urlare più forte di me.

Perché possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io.

Mamma, non piangere le mie ceneri.

Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto.

Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”.

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Lorenzo Costantino