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La sconcertante confessione di Filippo Turetta: “L’ho vista morire”, nove ore di lacrime e richieste di prendere fiato

In un interrogatorio di nove ore, Filippo Turetta confessa l’omicidio della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, un atto tragico che lascia l’Italia in lutto.

Filippo Turetta, nel corso di un interrogatorio durato nove ore, ha rivelato dettagli agghiaccianti sul delitto di Giulia Cecchettin, la sua ex fidanzata. La confessione, costellata di emozioni intense, ha mostrato un Turetta a tratti in lacrime, a tratti barcollante, mentre cerca di fare i conti con la realtà dei suoi atti. “Ho accoltellato Giulia e l’ho vista morire”, ha ammesso con parole cariche di angoscia. Queste dichiarazioni arrivano dopo un primo confronto con il giudice per le indagini preliminari, Benedetta Vitolo, e dimostrano un misto di pentimento e disperazione.

Il racconto di una notte fatale

Durante l’interrogatorio, Turetta ha lottato per trovare le parole giuste, interrompendosi spesso e rifugiandosi nei “non ricordo”. Ha descritto come la serata passata con Giulia in un centro commerciale di Marghera si sia trasformata in un incubo. Fermatosi nel parcheggio di Vigonovo, vicino a casa di Cecchettin, ha compiuto l’irreparabile. I dettagli emersi nell’interrogatorio dipingono un quadro di confusione e di tragedia, rivelando il profondo tormento interiore di Turetta.

La difesa di Turetta e l’impatto sulla comunità

La difesa di Filippo Turetta, rappresentata dagli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, e il pm di Venezia Andrea Petroni, hanno ascoltato con attenzione la confessione di Turetta. L’orrore di quella notte ha lasciato un segno indelebile non solo nelle vite delle famiglie coinvolte ma anche nella comunità intera. La morte di Giulia Cecchettin e la confessione di Turetta sono diventate un triste simbolo della fragilità delle relazioni umane e delle conseguenze devastanti che possono scaturire da gesti impulsivi e violenti.