Roberto Brazzale, noto imprenditore vicentino nel settore lattiero-caseario, è un esempio di leadership e umanità, dando lavoro a ex compagni di scuola e amici in difficoltà a causa della crisi economica.
Conosciuto come il “re del burro”, Roberto Brazzale non è solo un imprenditore di successo, ma anche un modello di umanità e solidarietà.
Nella sua azienda ha accolto ex compagni di scuola e amici, molti dei quali colpiti dalla crisi economica aggravata dal Covid-19, in particolare nei settori dell’edilizia e dell’oro di Vicenza.
Brazzale ha descritto al Quotidiano Nazionale come, negli ultimi due o tre anni, ha assunto queste persone per supportarle in un momento di difficoltà.
Il clima in azienda, secondo quanto raccontato da Brazzale, è caratterizzato da un forte spirito di comunità e collaborazione. «Ogni mattina alle 10 prendiamo il caffé insieme. È un appuntamento fisso con i miei ex compagni di scuola e amici di sempre, qui in ufficio», ha condiviso Brazzale.
Questo momento quotidiano simboleggia l’unione e la coesione del gruppo, composto da persone come Sonia, Gino, Ugo, Marco e Nico, che hanno trovato nell’azienda di Brazzale un’opportunità per reinventarsi professionalmente.
Brazzale ha espresso grande soddisfazione per il lavoro svolto dalla sua squadra, sottolineando il loro entusiasmo e dinamismo.
L’imprenditore ha anche evidenziato come la loro esperienza sia una risorsa preziosa, sia per l’azienda che per le nuove generazioni: «Sono tutti bravissimi, lavorano con entusiasmo che sanno trasmettere.
Dinamici, mai stanchi, qualcuno “operativo H24”», e ha aggiunto una nota di apprezzamento per la maturità e l’esperienza del gruppo rispetto alle giovani generazioni.
Il ritrovarsi a lavorare insieme dopo tanti anni ha creato un’atmosfera quasi cinematografica all’interno dell’azienda. Brazzale riflette sul profondo legame che li unisce, un’amicizia che risale all’adolescenza e che si è conservata inalterata nel tempo:
«Talvolta ci sembra di vivere in un film francese. Vede, il rapporto tra noi si è creato nell’adolescenza ed è rimasto lo stesso, lo stesso affetto. Siamo i soliti ragazzacci di 40/50 anni fa. Frequentavamo le stesse scuole, assieme giocavamo a calcio, andavamo in discoteca e “a morose”, ed ora lavoriamo assieme con lo stesso entusiasmo.
Cosa si può chiedere di più che lavorare assieme?», ha concluso Brazzale.