Roma, il 16enne che si era chiuso in bagno e si era sparato alla testa, dopo un giorno d’agonia, è morto
Il sedicenne di Tor de’ Cenci, che si era ferito gravemente martedì, è deceduto questa mattina. La famiglia, colpita dal dolore, ha acconsentito alla donazione degli organi.
La fine di una giovane vita
La comunità di Tor de’ Cenci è stata colpita da una triste notizia: il giovane studente di 16 anni, che si era autolesionato martedì, è morto alle 9.30 di questa mattina. La tragica fine è avvenuta nonostante gli sforzi dei medici dell’ospedale San Camillo, dove era ricoverato in terapia intensiva. “Non c’è stato nulla da fare”, è la dolorosa realtà con cui la famiglia si sta confrontando. In un gesto di estrema generosità, i genitori hanno acconsentito al prelievo degli organi del figlio per la donazione.
Gli eventi che hanno portato alla tragedia
La tragedia ha avuto inizio nel tardo pomeriggio di martedì, con la famiglia riunita in casa. Secondo le testimonianze, si sarebbe sviluppato un litigio tra il ragazzo e sua madre, che ha portato a un drammatico epilogo. Il giovane, in un momento di disperazione, ha preso la pistola del padre e si è chiuso in bagno. “È stato allora che il fragore del colpo di pistola ha interrotto improvvisamente il silenzio”, riportano le fonti. Mamma e fratello hanno tentato un disperato intervento di soccorso.
L’impatto sulla famiglia
Il trauma per la famiglia è indescrivibile. Trovato in una situazione critica, il ragazzo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Camillo, dove i medici hanno lottato per ore per tentare di salvarlo. “Siamo tutti sconvolti. Non riesco ad aggiungere altro”, ha condiviso lo zio, presente in ospedale con il resto della famiglia. I genitori del giovane, sofferenti e in lutto, hanno scelto di rimanere in silenzio, incapaci di esprimere il loro dolore. Un gesto tragico, che lascia dietro di sé molte domande senza risposta.