Alessandro Gassmann asfalta i Ferragnez: “Mio padre ha sempre fatto tantissima beneficenza ma dirlo lo avrebbe messo in imbarazzo, la classe si manifesta nella riservatezza’”
Alessandro Gassmann critica la pubblicizzazione della beneficenza nel caso Chiara Ferragni, sottolineando l’importanza della discrezione e della genuinità nelle buone azioni
Alessandro Gassmann ha espresso un forte parere sui social media riguardo la pubblicità della beneficenza, in risposta al recente caso che ha coinvolto l’influencer Chiara Ferragni. L’attore ha sottolineato che la beneficenza non dovrebbe diventare un mezzo per guadagnare vantaggi di immagine. «La beneficenza non andrebbe dichiarata né pubblicizzata, altrimenti si potrebbe pensare che si è fatta per trarne vantaggio di immagine. Ma capisco che la riservatezza, insieme alla gentilezza, sia del tutto scomparsa», ha dichiarato Gassmann, riferendosi alla situazione che ha visto la Ferragni al centro delle polemiche.
L’esempio del padre di Gassmann
Gassmann ha poi ricordato come suo padre abbia sempre praticato la beneficenza in maniera discreta e riservata. «Mio padre ha sempre fatto beneficenza nella sua vita e non ne ha mai parlato pubblicamente», ha condiviso Gassmann, sottolineando che suo padre trovava gioia nelle azioni benefiche non per la pubblicità, ma per i risultati ottenuti. La decisione di non pubblicizzare queste azioni, secondo Gassmann, rifletteva un senso di classe e dignità che non si acquista con la pubblicità.
Le reazioni al caso Ferragni e le conseguenze
Il caso di Chiara Ferragni ha sollevato questioni riguardo alla beneficenza e alla sua pubblicità. Dopo le polemiche legate alla pubblicizzazione della beneficenza nel caso del pandoro, e con le potenziali implicazioni che si potrebbero estendere anche alle uova di Pasqua, la situazione ha provocato ampi dibattiti. Le azioni della Ferragni hanno avuto un impatto anche sulle vendite dei suoi prodotti, con segnalazioni di negozi semi deserti a Roma e Milano. Inoltre, la Procura potrebbe indagare la Ferragni per frode in commercio, dopo aver perso altri 100mila follower.