Daniele Musciacchio, arrestato per l’omicidio di Nicola Ladisa, sostiene che la vittima avesse estratto l’arma per prima. La disputa, legata a questioni ereditarie, ha sfociato in tragedia.
La Polizia ha fermato Daniele Musciacchio, 34 anni, per l’omicidio di Nicola Ladisa, 42 anni, avvenuto ieri mattina in via Canonico Bux a Bari. Musciacchio, ora in carcere in attesa dell’udienza di convalida, ha fornito la sua versione degli eventi agli inquirenti. Secondo quanto riportato dall’Ansa, Musciacchio avrebbe dichiarato di essere entrato in conflitto con Ladisa. Durante la lite, Ladisa avrebbe estratto una pistola, che sarebbe caduta a terra. Musciacchio avrebbe raccolto l’arma e sparato, colpendo la vittima con almeno quattro proiettili a addome e torace.
Le indagini della Polizia, coordinate dalla procura di Bari, suggeriscono che il movente dell’omicidio potrebbe essere legato a dissapori di natura economica, in particolare una controversa eredità lasciata dal padre di Ladisa, comprensiva di appartamenti, un garage e un lido balneare a Palese. La mancanza di un accordo tra Musciacchio e Ladisa avrebbe portato a continui e crescenti litigi, coinvolgendo anche i rispettivi coniugi. La situazione ha raggiunto il suo tragico apice ieri, con l’omicidio di Nicola Ladisa.
Il corpo di Ladisa, che aveva alcuni precedenti penali, si trova attualmente all’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari. Il professore Antonio De Donno eseguirà l’autopsia nei prossimi giorni. Mentre le indagini proseguono, l’attenzione si concentra sul chiarimento delle circostanze dell’omicidio e sulla validità della versione fornita da Musciacchio.