Davide, fidanzato di Roberta Bertacchi, la 26enne trovata impiccata, si difende dalle accuse e racconta la sua versione dei fatti. Intanto, la Procura indaga per istigazione al suicidio, e la famiglia cerca risposte.
Davide, il fidanzato di Roberta Bertacchi, trovata morta nella sua casa in Puglia, si è espresso in una recente intervista a La Vita in Diretta. Ha negato ogni coinvolgimento nella morte di Roberta, avvenuta il 6 gennaio. Davide ha descritto la loro ultima sera insieme: “Quella sera abbiamo litigato e io non ho dormito a casa. Il giorno dopo mi hanno chiamato per dirmi che era morta. Ma io non c’entro niente, mi sento tranquillo, non ho mai fatto del male a nessuno”.
Nell’intervista, Davide ha raccontato che la sera prima della scoperta del corpo di Roberta, avevano avuto una discussione in un locale.
“Stavamo bene, lei prendeva delle medicine a volte. Quella sera stavamo al locale dove c’è stata un po’ di discussione perché il padrone del bar mi ha detto che lei stava facendo casino, stava litigando con altre ragazze. Mi sono arrabbiato e abbiamo discusso. Io l’ho messa in macchina con me ma lei se ne è uscita e io me ne sono andato, ho deciso di non dormire con lei. Mi pento solo di averla lasciata sola. Se avessi saputo che si sarebbe fatta del male da sola sarei rimasto lì. Non l’ho istigata, mi sento tranquillo. non c’entro nulla, non ho mai fatto del male a nessuno”,
ha spiegato Davide.
Le indagini sulla morte di Roberta continuano. La madre e il marito, che non è il padre biologico di Roberta, hanno recentemente visitato la Procura per presentare nuovi elementi. Hanno anche smentito alcune dichiarazioni loro attribuite in articoli online, tramite il loro avvocato:
“Sono dichiarazioni, anche forti, che la famiglia rispedisce al mittente, perché mai affermate anche se è veritiero che nessuno si aspettasse un gesto simile in questo periodo storico, perché la ragazza sembrava comunque avere ritrovato serenità”, ha dichiarato il legale. L’autopsia, eseguita dall’ospedale Fazzi di Lecce, sembra confermare l’ipotesi del suicidio.