Un imprenditore di 53 anni si è tolto la vita dopo che la sua azienda zootecnica è stata venduta all’asta per una frazione del suo valore reale
Un imprenditore di Laterza, in provincia di Taranto, ha deciso di porre fine alla sua vita all’interno del capannone della sua azienda zootecnica. La decisione è arrivata il giorno dell’arrivo del potenziale acquirente della sua proprietà, valutata 330.000 euro ma finita all’asta per soli 24.700 euro. A 53 anni, l’imprenditore ha scelto di impiccarsi, non sopportando l’idea di perdere il risultato di una vita di duro lavoro. Si è arrampicato fino al tetto del capannone usando un trattore e delle balle di fieno, per poi impiccarsi.
La sua lotta per salvare l’azienda dalla procedura esecutiva era iniziata anni fa, a causa di un mutuo agrario di 60mila euro non completamente rimborsato, con le difficoltà esacerbate dagli anni della pandemia di Covid-19. Nonostante l’assistenza legale fornita dall’avvocato Antonella Semeraro e dal “Movimento per la Legalità”, che avevano negoziato un accordo con i creditori, la pressione e lo stress per la vendita all’asta dell’azienda hanno prevalso.
Dopo il tragico evento, l’avvocato Semeraro ha chiesto di sospendere l’asta per permettere alla vedova dell’imprenditore di subentrare negli accordi con i creditori e salvare la proprietà. Il “Movimento per la Legalità” ha inoltre convocato un incontro per riflettere su casi simili e individuare percorsi di aiuto per chi non riesce a rialzarsi da solo.