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Indagini della morte di Giulia Cecchettin, l’analisi della Punto di Filippo Turetta svelano nuovi particolari  

Il veicolo di Filippo Turetta, impiegato per trasportare il corpo di Giulia Cecchettin, presenta tracce di sangue. Gli specialisti del Ris di Parma conducono indagini approfondite per chiarire i dettagli dell’omicidio.

Indagini dettagliate sull’auto del sospettato

Il Ris di Parma ha rilevato abbondanti tracce di sangue nella Fiat Grande Punto di Filippo Turetta, utilizzata per trasportare il corpo dell’ex fidanzata, Giulia Cecchettin, prima di abbandonarla in un canalone a Piancavallo e fuggire in Germania. Queste scoperte potrebbero essere cruciali per stabilire se le coltellate fatali siano state inferte all’interno del veicolo. “Sarà necessaria un’apposita analisi delle tracce, la cosiddetta ‘bloodstain pattern analysis'”, spiegano gli investigatori.

Esame approfondito delle prove raccolte

Le analisi sulle tracce di sangue trovate nella vettura e sugli altri reperti raccolti sono fondamentali per ricostruire l’accaduto. Questi esami verranno eseguiti alla presenza degli esperti nominati dalla difesa di Turetta, gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, e dai legali rappresentanti della famiglia della vittima, Nicodemo Gentile e Stefano Tigani. Il sostituto procuratore Andrea Petroni sta organizzando le date per avviare queste procedure, che potrebbero iniziare già dalla prossima settimana.

Analisi forensi sugli oggetti del delitto

L’indagine si estende anche su due coltelli trovati rispettivamente nel parcheggio di Fossò e all’interno dell’auto, oltre che sul cellulare di Filippo e altri oggetti sequestrati, tra cui un pezzo di nastro adesivo. Questi accertamenti tecnici mirano a fornire ulteriori dettagli sulla dinamica dell’omicidio e sull’utilizzo di questi oggetti durante il tragico evento.

I risultati dell’autopsia

L’esame autoptico eseguito dal dottor Guido Viel ha rivelato che Giulia Cecchettin è morta dissanguata a causa di una profonda ferita da coltello al collo. “Le ferite da coltello riscontrate dal medico legale incaricato dalla Procura sono numerose, più di una ventina, ma per la gran parte sono superficiali,” confermano le fonti ufficiali.

Ricostruzione dell’aggressione

L’aggressione è iniziata a Vigonovo, con un litigio tra Filippo e Giulia poco dopo le 23. La prima fase dell’aggressione è stata testimoniata da un residente che ha sentito le urla della ragazza e ha chiamato il 112. Successivamente, la Fiat Grande Punto si è fermata a Fossò, dove Giulia ha tentato di sfuggire all’ex fidanzato prima di essere catturata e caricata sull’auto. Le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrano questi momenti cruciali, che potrebbero aver determinato l’esito fatale dell’evento.