Alessandro Impagnatiello, reo confesso dell’omicidio di Giulia Tramontano, affronta il processo con quattro aggravanti. Durante l’udienza, la famiglia della vittima ha rifiutato le sue scuse.
Il processo contro Alessandro Impagnatiello, 30 anni, accusato di omicidio volontario e occultamento volontario per l’uccisione di Giulia Tramontano, è iniziato il 18 gennaio.
L’accusa ha riconosciuto quattro aggravanti nel suo caso: crudeltà, vincolo della convivenza, futili motivi e premeditazione. “Al 30enne, accusato di omicidio volontario e occultamento volontario sono state riconosciute 4 aggravanti”, viene riportato.
Durante l’udienza, Impagnatiello ha tentato di scusarsi con la famiglia di Giulia, ma i familiari hanno rifiutato di ascoltarlo, lasciando l’aula. L’imputato ha espresso rimorso, dicendo:
“Quel giorno ho distrutto la vita di Giulia e del bambino. Quel giorno con loro anche io me ne sono andato. Non chiedo che queste scuse siano accettate, chiedo solo che possano essere ascoltate”. Tuttavia, queste parole non hanno trovato accoglienza nel cuore dei familiari di Giulia.
Chiara Tramontano, sorella di Giulia, ha risposto alle scuse di Impagnatiello con un post su Instagram, esprimendo il suo dolore e la sua rabbia. “Non hai diritto a pronunciare, invocare o anche solo pensare a Giulia e Thiago dopo averli uccisi barbaramente”, ha scritto, negando ogni possibilità di perdono o comprensione verso l’assassino della sua sorella e di suo nipote.