L’Istituto dei tumori Pascale di Napoli ha inaugurato una nuova era nella lotta contro il melanoma, somministrando per la prima volta un vaccino anticancro a mRNA.
A Napoli, si è compiuto un significativo passo avanti nella ricerca oncologica: è stato somministrato il primo vaccino anticancro a mRNA per il trattamento del melanoma. Il paziente, Alfredo, ha ricevuto la dose del vaccino sviluppato dalla nota azienda farmaceutica Moderna, famosa per il suo contributo nella lotta contro la pandemia di Sars-CoV2. Questo evento segna l’inizio di una nuova speranza nella lotta contro il melanoma.
Il vaccino, che utilizza la stessa tecnologia dei vaccini anti-Covid, sfrutta l’mRNA sintetico per “istruire” il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le proteine specifiche, note come “neoantigeni”, risultanti da mutazioni genetiche nelle cellule tumorali. Secondo Paolo Ascierto, oncologo coordinatore della sperimentazione, il vaccino non ha lo scopo di prevenire la malattia ma di potenziare la risposta immunitaria del paziente contro il tumore.
Sebbene l’Italia sia stata esclusa dalle prime fasi di sperimentazione, la fase III, avviata a settembre a Napoli, porta con sé un cauto ottimismo. I risultati definitivi dello studio clinico saranno disponibili solo dopo alcuni anni, ma l’entusiasmo e la speranza che questo vaccino possa offrire una nuova e più efficace opzione terapeutica per i pazienti affetti da melanoma sono palpabili.