Bus Surfing: la pericolosa moda dei ragazzi appesi ai bus, morto un ragazzo di 14 anni
Riunendo illusione di coraggio e sfida alle leggi della fisica, il “bus surfing” diventa sempre più un fenomeno preoccupante e diffuso tra i giovani. Questa audace tendenza, detta anche “bus surfing“, è un comportamento che vede i giovani “cavalcare” i bus urbani, aggrappandosi alla parte esterna. Parla dell’orribile pratica: “La situazione è molto seria, simile a scommettere contro la propria vita“, ha avvertito un ufficiano della polizia locale di Torino, che diviene sempre più preoccupata per la questione.
Bus Surfing: un gioco mortale, la preoccupazione dell’assessore
Davanti all’allarmante moda, si è fatta sentire la voce dell’Assessore all’Intervento sul Territorio a Torino, che ha espresso la preoccupazione delle autorità locale riguardo alla situazione: “è una pratica pericolosa e irresponsabile”, ha dichiarato, aggiungendo: “I giovani che partecipano a questo atto mettono a rischio non solo la loro ma anche l’incolumità degli altri”. La sua intenzione è quella di implementare misure più severe per affrontare la questione ed eliminare effettivamente questo comportamento pericoloso.
Il lato oscuro del Bus Surfing: le vittime e le conseguenze
La pratica del bus surfing ha già avuto le sue vittime: un ragazzo di 14 anni è morto a Torino cercando di “cavalcare” un tram. Secondo i servizi di emergenza, sembra che il giovane sia scivolato e sia finito sotto le ruote del veicolo. “Sicuramente è un fenomeno pericoloso”, ha commentato il capo del servizio medico dell’Ospedale Sant’Anna a Torino: “I giovani non capiscono il pericolo e il rischio alla vita che stanno correndo. Dobbiamo fare tutto il possibile per togliere questa pratica dalle strade”. Queste parole sottolineano l’urgente necessità di azioni che dissuadano i giovani a dedicarsi a questa pratica che può potenzialmente toglie vite.