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Nuovo trattamento orale per il cancro al seno aggressivo: elimina le cellule cancerose senza essere tossico

Ricercatori australiani hanno sviluppato CDDD11-8, un farmaco orale sperimentale che uccide selettivamente le cellule del cancro al seno triplo negativo, senza effetti tossici sulle cellule sane.

Scoperta rivoluzionaria nel trattamento del cancro al seno

Un team di ricerca internazionale, guidato da scienziati dell’Università di Adelaide, ha fatto una scoperta potenzialmente rivoluzionaria nel trattamento del cancro al seno triplo negativo (TNBC), una delle forme più aggressive di carcinoma mammario. Il farmaco orale sperimentale, denominato CDDD11-8, ha dimostrato di essere in grado di uccidere selettivamente le cellule tumorali di TNBC in test di laboratorio, modelli murini (topi) e organoidi umani, senza danneggiare le cellule sane.

cddd11-8: un nuovo approccio terapeutico

Originariamente sviluppato nel 2022 per la leucemia mieloide acuta dal professor Shudong Wang, CDDD11-8 si è rivelato efficace contro TNBC grazie alla sua capacità di inibire la chinasi 9 ciclina-dipendente (CDK9), una proteina cruciale per la sopravvivenza delle cellule tumorali. Questo approccio terapeutico offre nuove speranze per una cura più mirata e meno tossica. Inoltre, il farmaco ha mostrato di poter attaccare anche le metastasi, principale causa di morte nei casi di neoplasie maligne.

Risultati promettenti ma ancora in fase iniziale

La professoressa Theresa E. Hickey, coordinatrice del team di ricerca, ha sottolineato l’importanza di questi risultati preliminari. “Il nostro studio preclinico dimostra che il farmaco è stato in grado di fermare la moltiplicazione delle cellule tumorali, ma non ha influenzato le cellule normali del tessuto mammario”, ha affermato la professoressa Hickey. Nonostante l’evidente potenziale, i ricercatori avvertono che saranno necessari ulteriori studi e anni di sviluppo prima che il farmaco possa diventare una terapia disponibile e approvata per il trattamento del TNBC. I dettagli di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Oncogene” del circuito Nature.