A Altavilla Milicia, Giovanni Barreca e sua figlia Miriam hanno ucciso Antonella Salamone e i suoi due figli minori.
Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, è stata teatro di una delle tragedie familiari più sconvolgenti degli ultimi tempi. Antonella Salamone e i suoi due figli, Kevin ed Emanuel, di 6 e 16 anni, sono stati assassinati da Giovanni Barreca, marito e padre delle vittime, con la partecipazione attiva della figlia diciassettenne Miriam.
La giovane, superstita della strage, ha confessato agli inquirenti di aver agito insieme al padre, sostenendo che le vittime fossero possedute.
Secondo la confessione di Miriam, lei e il padre erano convinti che l’unico modo per “salvare” Antonella e i due ragazzi fosse ucciderli. La famiglia, insieme a due complici conosciuti sui social, Massimo Carandente e Sabrina Fina, era caduta preda di un delirio mistico che li ha spinti ad uccidere i fratelli e la madre. “Non sono pentita. Rifarei tutto.” Rivela Miriam.
I fatti ha scosso profondamente la città di Altavilla Milicia e ha suscitato un’ampia riflessione sul ruolo della religione e su come certe convinzioni possano trasformarsi in pretesti per giustificare violenze. Il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, ha sottolineato come il caso di Altavilla Milicia non sia isolato, ma inserito in un contesto più ampio di deliri mistici, giustificati da distorsioni religiose. Ha inoltre lanciato un appello, soprattutto ai giovani, affinché non si lascino intimidire dal silenzio e denuncino simili situazioni.
La tragedia di Altavilla Milicia rappresenta un drammatico monito sulle conseguenze del silenzio e della mancata denuncia di comportamenti abusivi. Le istituzioni, dalla magistratura alle forze dell’ordine, si impegnano a offrire supporto e protezione alle vittime di questi crimini, sottolineando l’importanza di interrompere il ciclo di violenza e delirio che può annidarsi dietro facciate di normalità.