39enne uccide la madre con il tè avvelenato: “Dopo averlo fatto sono andata a letto. Ho dormito bene, come mai prima”
Sara Corcione confessa di aver ucciso la madre avvelenandola con nitrito di sodio nel tè, senza esprimere pentimenti.
Una confessione sconvolgente a Ferrara
Il tribunale di Ferrara è stato teatro di una confessione agghiacciante da parte di Sara Corcione, 39 anni, accusata di aver assassinato sua madre, Sonia Diolati, 61 anni, mediante avvelenamento. L’omicidio, perpetrato il 27 luglio 2022, è stato pianificato nei minimi dettagli da Sara, che ha scelto di uccidere la madre versando nitrito di sodio nel suo tè.
Relazioni familiari al centro del delitto
Durante il processo, Sara ha descritto il rapporto “pesantemente orribile” con la madre, motivo per cui ha deciso di “liberarsi” di lei. La decisione di utilizzare il tè come vettore del veleno è stata il risultato di vari esperimenti condotti dall’imputata, al fine di mascherare il sapore della sostanza letale.
La dinamica dell’omicidio
La Corcione ha raccontato di aver preparato il mix avvelenato mentre la madre era assente, per poi posizionarlo in frigorifero affinché Sonia lo bevesse al suo ritorno. La sera dell’omicidio, Sara ha ignorato la richiesta d’aiuto della madre, che aveva avvertito un malessere dopo aver bevuto il tè contaminato. Sara ha ammesso di aver dormito “bene” quella notte, senza alcun rimorso.
La difesa invoca una perizia psichiatrica
Gli avvocati della difesa hanno sollevato questioni relative allo stato mentale di Sara Corcione, richiedendo una perizia per valutare la sua capacità di intendere e di volere al momento del delitto, a causa di un presunto disturbo paranoide schizoide.
Attesa per ulteriori sviluppi
Il caso ha suscitato orrore e indignazione, non solo per la crudeltà dell’atto, ma anche per la freddezza e la mancanza di pentimento mostrate dall’imputata. Il processo proseguirà il 29 febbraio, con l’attesa di ulteriori sviluppi e della perizia psichiatrica che potrebbe influenzare l’esito del giudizio sulla Corcione.