Valeria Marini, celebre per il suo ruolo nel Bagaglino e per la sua partecipazione a Sanremo 1997, svela i suoi ricordi artistici, il successo in Spagna, e parla della sua relazione con Vittorio Cecchi Gori.
Valeria Marini ricorda con affetto i suoi inizi nel teatro di prosa e il suo successo nel Bagaglino, al Salone Margherita. Ringrazia Ninni Pingitore per averle dato l’opportunità di diventare chi è oggi e sottolinea quanto abbia imparato lavorando a stretto contatto con attori del calibro di Leo Gullotta e Oreste Lionello. Questa esperienza le ha permesso di apprendere il ruolo di primadonna e le ha fornito numerose emozioni e soddisfazioni.
Mentre attende la riapertura del Salone Margherita, Marini esprime il desiderio di tornare al Festival di Sanremo, ricordando con gioia l’edizione del 1997 condotta al fianco di Mike Bongiorno. La sua partecipazione quell’anno fu segnata da momenti divertenti e da un elevato share televisivo. Marini sogna di tornare sul palco dell’Ariston, magari in un ruolo diverso e inaspettato.
Marini parla anche del suo sodalizio con Alba Parietti in “Tale e Quale Sanremo”, evidenziando la forza della loro collaborazione. Inoltre, menziona il suo successo in Spagna, dove ha lavorato in dodici film e partecipato a varie produzioni televisive, anticipando un nuovo progetto che la riporterà a Madrid.
Infine, Marini riflette sulle sue relazioni personali, in particolare quella con la sua madre e con Vittorio Cecchi Gori. Descrive Cecchi Gori come un uomo forte fisicamente, a cui lei e sua madre inviano energia affinché superi il difficile momento che sta attraversando. Sottolinea l’importanza dell’entusiasmo e della forza interiore per superare i momenti difficili della vita.