16enne vittima di bullismo, aggredito a scuola perchè non si identificava né come maschio né come femmina, muore il giorno dopo
La tragica scomparsa di Nex Benedict: un caso che scuote la comunità e solleva questioni sui diritti civili
La morte di Nex Benedict, uno studente di 16 anni di Owasso, negli Stati Uniti, ha riacceso il dibattito sui diritti civili e il bullismo nelle scuole. Nex, che si identificava come non binario e preferiva i pronomi neutri, è diventato tragico simbolo delle difficoltà affrontate dalla comunità LGBT nel contesto scolastico e sociale.
Una lotta continua per l’accettazione
Da quando, un anno fa, Nex aveva condiviso con i suoi compagni la propria identità di genere, aveva incontrato resistenze e atti di bullismo. La situazione è culminata il 7 febbraio, quando Nex è stato coinvolto in una rissa con tre compagne di scuola, episodio che ha preceduto il suo malore e la successiva morte il giorno seguente, nella propria abitazione.
Questioni irrisolte e indagini in corso
Sebbene i primi risultati dell’autopsia escludano un nesso diretto tra il litigio e il decesso, attribuendo la causa della morte a fattori non correlati a traumi fisici, restano molti dubbi sulla gestione dell’evento da parte della scuola e sul contesto di bullismo segnalato da Nex e dalla sua famiglia. La scuola ha difeso le proprie azioni, affermando di aver seguito le procedure previste, ma la famiglia Benedict contesta la mancanza di interventi adeguati e l’assenza di una chiamata all’ambulanza immediatamente dopo l’incidente.
Un appello alla giustizia e alla consapevolezza
La dichiarazione della famiglia Benedict, rilasciata il 21 febbraio, sottolinea la gravità della situazione e la necessità di un’indagine approfondita e giusta. L’incidente di Nex non è isolato ma si inserisce in un contesto più ampio di discriminazione e violenza contro la comunità LGBT, come evidenziato dal rapporto dell’American Civil Liberties Union sul crescente numero di leggi anti-LGBT negli USA.