Dopo essere stato imitato a “Tale e Quale Sanremo”, Lazza ha condiviso su Twitter il suo disappunto.
Durante l’ultima puntata di “Tale e Quale Sanremo”, Pierpaolo Pretelli ha preso le vesti di Lazza interpretando “Cenere“. Al termine della sua esibizione, Pretelli ha salutato i giudici dicendo: “Bella raga, ciao a tutti, ciao fratello Malgioglio, ciao fra!”. Giorgio Panariello ha commentato positivamente: “Bravo! La passione per Lazza ce l’ho perché lo stimo molto. Sono convinto che sia una realtà emergente fortissima. Questo disco ha una produzione meravigliosa. e credo che il maestro lo possa confermare. La cosa che ci lega è che entrambi siamo milanisti e anche per questo mi piace molto”. Tuttavia, Cristiano Malgioglio ha espresso un parere negativo: “Io penso che se Lazza avesse vinto Sanremo, avrebbe vinto anche l’Eurovision, gli mando un grande abbraccio è stupendo. In questa performance non l’ho rivisto. Pierpaolo ha distrutto Lazza e anche Cenere”.
Lazza, che stava guardando il programma, ha immediatamente reagito su Twitter: “La Tv italiana: un tipo a Tale e Quale Sanremo che fa la mia imitazione e mi sfotte a fine esibizione dicendo ‘yo, bella fratello’. Panariello che mi dà dell’emergente, ti sei salvato solo per il Milan. Carlo Conti che fa la battuta Lazza/Lazzarone. Malgioglio tvb. Italia di fango. Non fraintendetemi, mi ha fatto molto ridere la cosa. Mi ha cringiato il dopo”. Successivamente, ha spiegato la rimozione del tweet: “Come mai non ho scritto il nome del ragazzo? Eh oh io non lo conoscevo. Volete prendervela anche per questo? Come mai ho cancellato il tweet? Me l’hanno tolto per evitare che riempissi di secchiate di merda tutti i paladini della giustizia di X”.
Questo incidente ha sollevato un dibattito online sulla natura delle imitazioni e sulla linea sottile tra omaggio e derisione. La risposta di Lazza mostra come, anche in presenza di umorismo, le parole possano toccare corde sensibili. L’episodio sottolinea l’importanza della comunicazione e del rispetto reciproco nel mondo dello spettacolo e oltre, invitando a una riflessione sul peso delle parole nell’era dei social media.