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L’architetto Virginia Russo muore a 46 anni in casa, si pensava fossse una gastrointerite, lascia due bambini piccoli

Una tragica scomparsa colpisce il cuore di Roma: Virginia Russo, stimata dipendente del CSIMU, muore improvvisamente lasciando una comunità in lutto.

L’annuncio che ha scosso il Municipio

Massimiliano Umberti, presidente del Municipio IV di Roma Capitale, ha condiviso su Facebook la notizia che ha lasciato tutti senza parole: “Ho appreso una notizia sconcertante, una giovane dipendente del CSIMU, Coordinamento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana, che stimavo moltissimo è deceduta. Un colpo al cuore per le tante battaglie che avevamo intrapreso e che stavamo facendo, sempre dalla parte giusta senza risparmiarsi mai, ciao Virginia Russo. Le mie più sentite condoglianze a tutta la sua famiglia”. Queste parole non solo esprimono il dolore per una perdita inaspettata ma sottolineano anche l’impegno e la dedizione di Virginia al suo lavoro e alle cause comuni.

Una madre scomparsa troppo presto

Virginia Russo, madre di due bambini di tre e otto anni, è morta in modo tragico e improvviso nella sua abitazione a causa di un arresto cardiaco. Inizialmente, i sintomi sembravano quelli di una semplice gastroenterite, ma il rapido peggioramento della sua condizione ha portato al fatale esito. Nonostante l’intervento dei sanitari e le manovre di rianimazione, la vita di Virginia non è stata salvata. Questo evento ha lasciato una profonda ferita nella comunità e soprattutto nella sua famiglia, che ora deve affrontare il dolore di questa enorme perdita.

Indagini in corso per fare chiarezza

La tragica scomparsa di Virginia Russo ha portato i suoi familiari a presentare una denuncia contro ignoti, segno evidente della volontà di cercare giustizia e verità dietro a questo evento devastante. La pm Calabretta ha aperto un’indagine per omicidio colposo, e l’autopsia recentemente effettuata mira a chiarire le esatte cause del decesso. Questo passaggio è cruciale per comprendere se ci siano state negligenze o errori nel trattamento della sua condizione, in un momento così critico e doloroso per quanti le volevano bene. La comunità attende risposte, sperando che la luce della giustizia possa offrire un minimo di conforto in mezzo a tanto dolore.