Italia & Dintorni

Pisa: figli di poliziotti vittime di bullismo a scuola. “Ridicolizzati e insultati, hanno interrotto la frequenza scolastica”

Bullismo scolastico e proteste sociali: gli studenti figli di agenti di polizia tra intimidazioni e sfide.

Intimidazioni in classe e sul web

Dodici studenti, figli di agenti della polizia dello Stato, hanno interrotto la frequenza scolastica a seguito di episodi di bullismo sia fisico che digitale.

Le vittime, che frequentano scuole superiori e medie inferiori nelle città di Firenze, Pisa e altre località, sono state etichettate con termini dispregiativi come «figlio dello sbirro» o «figlio di manganellatori», portandoli a sentirsi insicuri all’idea di tornare in classe.

Questa situazione allarmante è stata evidenziata dal Coisp, Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle Forze di polizia, che ha sottolineato come la maggior parte degli studenti coinvolti non si senta pronta a riprendere la routine scolastica.

Un clima di tensione

La tensione tra gli studenti figli di appartenenti alla Polizia di Stato e i loro compagni di scuola è salita alle stelle a seguito degli incidenti di piazza avvenuti il 23 febbraio a Pisa e a Firenze.

Offese e provocazioni quali «Sei il figlio dello sbirro?» o «Dove hai messo il manganello?» hanno creato un ambiente ostile e intimidatorio, culminato nella decisione di molti studenti di evitare il rientro a scuola per paura di ritorsioni.

La risposta della città

In risposta agli incidenti e al crescente clima di intimidazione, i Collettivi studenteschi e varie sigle della galassia antagonista hanno organizzato un corteo previsto per il giorno successivo a Pisa.

L’obiettivo dichiarato della manifestazione è quello di richiedere le dimissioni del questore in seguito agli eventi del 23 febbraio.

Il percorso del corteo attraverserà le principali vie dello shopping del centro, mirando a raggiungere piazza dei Cavalieri, simbolo delle tensioni della settimana precedente.