Un incredibile disguido burocratico a Foggia: un uomo di 66 anni, dato per morto dall’Inps, lotta per riscuotere la sua pensione.
Un insolito e sorprendente caso di errore burocratico ha coinvolto un pensionato 66enne di Foggia, il quale si è visto dichiarare “deceduto” dall’Inps dal 1° dicembre 2023. La scoperta è avvenuta quando, tentando di prelevare la pensione di marzo, si è trovato davanti all’impossibilità di accedere ai suoi fondi. Il problema si è palesato in modo ancor più concreto quando l’Inps lo ha contattato, accusandolo di percepire indebitamente la pensione nonostante la sua “morte”. Dopo essersi presentato di persona presso l’ente per dimostrare la propria vitalità, il pensionato ha parzialmente risolto la questione, ma non senza ulteriori ostacoli burocratici.
Nonostante l’intervento diretto del pensionato presso l’Inps, la situazione non si è completamente normalizzata. L’uomo, infatti, non è riuscito a riscuotere la pensione di marzo, nonostante fosse stato assicurato dall’Inps che il pagamento sarebbe stato effettuato. A complicare ulteriormente le cose, l’anziano non ha nemmeno ricevuto la reversibilità dovuta per il decesso della moglie avvenuto a novembre dell’anno precedente. Di fronte a queste difficoltà, il 66enne ha deciso di avvalersi dell’assistenza legale, inviando tramite il suo avvocato una lettera di messa in mora all’Inps per ottenere il risarcimento danni e la corresponsione dell’emolumento di marzo entro tre giorni.
Questa vicenda ha messo in luce i limiti e le problematiche del sistema informatico dell’Inps, che, a causa di un errore, ha generato notevoli disagi per il pensionato. Nonostante l’assicurazione di aver risolto il problema, l’istituto di previdenza sociale ha ammesso che potrebbero essere necessari mesi per allineare completamente la situazione. Il pensionato, nel frattempo, si trova in una posizione di incertezza e difficoltà finanziaria, evidenziando quanto un errore burocratico possa avere ripercussioni significative sulla vita delle persone.