Madonna di Trevignano, il Vescovo e la Commissione diocesiana divulgano il verdetto: “Nulla di soprannaturale”
La Commissione diocesana di Civita Castellana chiarisce: nessuna apparizione mariana a Trevignano Romano.
Verdetto sulle apparizioni a Trevignano Romano
La diocesi di Civita Castellana, guidata dal vescovo Marco Salvi, ha emesso un verdetto definitivo riguardante le presunte apparizioni mariane a Trevignano Romano, attribuite a Maria Giuseppa Scarpulla, conosciuta come Gisella Cardia. Dopo un’indagine approfondita, il “decreto Trevignano” stabilisce che gli eventi descritti non presentano caratteristiche di soprannaturalità (Constat de non supernaturalitate). Questa decisione segue un periodo di discernimento e l’esame delle testimonianze, grazie anche al supporto di una commissione di esperti. “Constat de non supernaturalitate” è il verdetto della Commissione diocesana di Civita Castellana comunicato dal vescovo Marco Salvi sui fatti di Trevignano Romano.
L’indagine della Commissione diocesana
L’indagine sugli eventi di Trevignano è stata avviata dal vescovo Salvi nell’aprile del 2023, con la Commissione diocesana che ha consegnato una prima relazione già il 30 maggio 2023. La relazione finale, giunta a conclusione dopo ulteriori accertamenti, conferma la non soprannaturalità degli eventi. Il lavoro della commissione, che includeva un mariologo, un teologo, un canonista e uno psicologo, si è basato su un’attenta valutazione delle testimonianze e degli elementi raccolti, culminando nella decisione comunicata oggi.
Riflessioni e reazioni della comunità
La comunità di Trevignano Romano e i devoti di Gisella Cardia sono stati invitati a riflettere sulla decisione del vescovo, che invoca un “religioso assenso dello spirito” al suo giudizio. Questo episodio solleva questioni importanti sulla fede e sull’accettazione delle autorità ecclesiastiche. Il vescovo Salvi ha anche sottolineato l’importanza di conformarsi alle Sacre Scritture e alla tradizione della Chiesa, evidenziando la necessità di un discernimento profondo e rispettoso nei confronti delle esperienze spirituali personali. “I fedeli devono accettare il giudizio dato dal loro vescovo a nome di Cristo in cose di fede e morale e dargli il religioso assenso del loro spirito”.