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Da noi a ruota libera, Marisa Laurito lascia tutti senza parole: “Ho guidato senza avere la patente fino ai 50 anni”

Marisa Laurito, in un’intervista con Francesca Fialdini, ha confessato di aver guidato per anni senza patente, sorprendendo il pubblico con questa rivelazione.

Una vita di spettacolo e sorprese

Durante la sua partecipazione al programma “Da Noi..a Ruota Libera” di Francesca Fialdini, Marisa Laurito ha condiviso aneddoti della sua ricca carriera nell’ambito dello spettacolo, che spazia dalla televisione al cinema, fino al teatro. Attualmente impegnata con lo spettacolo “Vasame”, Laurito non ha esitato a raccontare dettagli e curiosità riguardanti sia il suo presente sia il suo passato. Uno di questi racconti ha particolarmente colpito l’attenzione del pubblico: la confessione dell’attrice di aver guidato senza patente fino all’età di 50 anni. Questa rivelazione è stata fatta in risposta a un commento scherzoso di Enzo Gragnaniello, suo collega nello spettacolo, che la esortava a moderare la velocità in autostrada.

La confessione di Marisa Laurito

Marisa Laurito ha spiegato il suo amore per la libertà come ragione dietro la sua decisione di imparare a guidare solo a cinquant’anni, nonostante avesse già guidato in precedenza, ma senza possedere la patente. Ha precisato: “Io devi sapere che adoro molto la libertà ed ho imparato a guidare la macchina a cinquant’anni. Io guidavo prima ma senza la patente. No, aspetta per l’amore di Dio guidavo con qualcuno affianco no perché altrimenti becco trecento multe. E non corro, corro come si può correre.” Questa confessione ha suscitato sorpresa e divertimento tra il pubblico e i telespettatori.

Un commento su Geolier e la musica

Nel corso della stessa intervista, Marisa Laurito ha anche commentato la recente partecipazione di Geolier al Festival di Sanremo, dove il rapper napoletano si è classificato secondo. Difendendo l’uso del dialetto nella musica, Laurito ha sottolineato l’importanza dell’evoluzione linguistica nella cultura contemporanea: “È una lingua che si evolve. Ed è ovvio che questi cantautori giovani parlano un linguaggio che è un’evoluzione. Io credo che lui abbia portato la sua storia che racconta in modo forte ed è molto seguito. Ha riempito quattro volte il teatro San Paolo e dunque è seguitissimo e bisogna prenderne atto. Poi può piacere o no ma è così.”