Antonella Viola rivela di aver aiutato personalmente una famiglia tunisina in difficoltà, sfatando credenze errate sulla loro assistenza.
La storia di una famiglia tunisina che viveva in condizioni estreme, costretta a dormire in auto, ha trovato un lieto fine grazie all’intervento diretto di Antonella Viola, nota immunologa, e suo marito. Diversi mesi dopo che i media locali avevano riportato il caso, Viola ha deciso di rivelare la propria identità come benefattrice, smentendo le informazioni circolate riguardo al supporto ricevuto dalla famiglia da parte di sindacati e associazioni.
Contrariamente a quanto riportato inizialmente da alcuni articoli, la famiglia di Asma e Nadir, insieme ai loro due bambini, non ha ricevuto aiuto dalla Fillea Cgil, Caritas o Avvocati di strada. Viola ha descritto su Facebook come lei e suo marito abbiano ospitato personalmente la famiglia nella propria casa per un mese, per poi acquistare un appartamento da affittare loro a un prezzo equo, facilitando così la ricerca di una soluzione abitativa dignitosa che le istituzioni e le associazioni non erano riuscite a fornire.
Dopo la divulgazione della verità da parte di Viola, è seguita una rettifica da parte di Barbara Schiavo, della Fillea Cgil, che ha ammesso l’imprecisione dell’articolo originale, confermando la versione dei fatti dell’immunologa.