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L’appello disperato di papà Giovanni: “Mi hanno rubato l’auto, non posso accompagnare mio figlio a curarsi”

Ad Angri, la disperazione di un padre per l’auto rubata indispensabile per le cure del figlio

Un furto che cambia la vita ad Angri

Angri, cittadina nella provincia di Salerno, diventa teatro di un evento sfortunato che tocca direttamente la famiglia di Giovanni Atorino. La loro auto, non solo un mezzo di trasporto ma un vitale supporto quotidiano, viene rubata.

Questo veicolo aveva un ruolo cruciale nella vita di Giovanni e di suo figlio Gerardo, un giovane di 25 anni che, a seguito di un grave incidente stradale avvenuto cinque anni fa, è rimasto senza la possibilità di muovere mani e gambe.

La vettura era infatti impiegata quotidianamente per accompagnare Gerardo a terapie e cure necessarie a tentare di recuperare un minimo di autonomia e indipendenza.

Un appello commovente sui social

La risposta di Giovanni alla perdita non si è fatta attendere: ha scelto di rivolgersi alla comunità dei social network per condividere la sua storia, alimentando la speranza di poter ritrovare il mezzo rubato. Il suo appello si fa portavoce del grido di aiuto di un padre in cerca di sostegno:

“Quest’auto viene utilizzata quotidianamente da me per accompagnare mio figlio alle varie fisioterapie a cui si sottopone per cercare di ritrovare un po’ di autonomia ed indipendenza. Mio figlio si chiama Gerardo, è un ragazzo di 25 anni a cui la vita ha giocato un brutto scherzo nel giugno di 5 anni fa con un incidente stradale che gli ha impedito di trascorrere come tutti gli altri ragazzi di 20 anni la propria giovinezza, nonostante tutto non ha mai smesso di lottare, superando prima 3 mesi di coma e successivamente svariati interventi nel corso di questi anni.”

La speranza non muore mai

Nelle parole di Giovanni, traspare la determinazione di un genitore che non si arrende di fronte alle avversità:

“Quest’auto è un mezzo essenziale per poter proseguire il suo percorso terapeutico in cui giorno dopo giorno cerca di conquistare un minimo di autonomia, in quanto purtroppo non è in grado di utilizzare le proprie mani neanche per mangiare e le sue gambe per potersi spostare. Spero qualcuno possa darmi notizie in merito per riuscire a recuperarla.”

Published by
Lorenzo Costantino