Flavio Briatore annuncia l’arrivo di Crazy Pizza a Napoli, promettendo una competizione amichevole con il rinomato pizzaiolo Gino Sorbillo.
L’imminente apertura di Crazy Pizza da parte di Flavio Briatore agita le acque nella scena culinaria napoletana, proponendosi come diretto concorrente di Gino Sorbillo, mastro pizzaiolo tra i più celebri della città. Briatore, con entusiasmo, dichiara: “Apriremo a casa sua, a Napoli, così ci confrontiamo sullo stesso terreno. Perché noi dobbiamo sempre giocare coi più forti. Sorbillo è forte a Napoli? E noi diventeremo fortissimi a Napoli. Ci vediamo al Crazy Pizza a Napoli. Viva Napoli!” Questa affermazione sottolinea la volontà dell’imprenditore di inserirsi nel contesto napoletano, sfidando le tradizioni con una proposta innovativa.
L’espansione globale di Crazy Pizza ha già toccato città prestigiose, e ora mira a conquistare anche Napoli. Tuttavia, la diversità nella preparazione e il prezzo significativamente più elevato rispetto alla classica pizza napoletana hanno scatenato dibattiti. Briatore, provocatorio, ha commentato: “Ma per tenere i prezzi così bassi a Napoli, per vendere una pizza a 4 euro, che ingredienti usate?”, innescando una reazione tra i pizzaioli locali, difensori della tradizione.
La risposta di Gino Sorbillo non si è fatta attendere, puntando l’attenzione sulle metodologie di preparazione che distingueranno le pizze di Briatore da quelle tradizionali. Sorbillo critica l’uso del mattarello, affermando: “Gli impasti delle sue nuove ‘Pizze Vesuvio’ farcite con i buoni ingredienti campani vengono però spianati con il mattarello dai suoi pizzaioli anziché con il solo utilizzo delle mani.” Questa pratica, secondo Sorbillo, compromette l’autenticità della pizza napoletana, rendendola sottilissima e scrocchiarella, lontana dalla tradizione. Propone quindi di chiamare la pizza “al Sapore di Napoli” o “Vesuvio” solo se gli impasti saranno lavorati completamente a mano.