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Chiara Ferragni di nuovo nella bufera, sul suo canale Telegram è possibile solo farle i complimenti ma non le critiche, si auto cancellano appena scritte

L’ultima mossa di Chiara Ferragni nel mondo dei social media ha scatenato un’ondata di critiche: un canale Telegram dove le opinioni negative vengono automaticamente eliminate.

Un ingresso controverso su Telegram

Chiara Ferragni, influencer di fama internazionale e imprenditrice digitale, ha recentemente espanso il suo impero mediatico con l’apertura di un nuovo canale su Telegram, denominato “Chiara’s Most Loyal”. Questa mossa segue i suoi successi su Instagram e TikTok, consolidando ulteriormente la sua presenza online. Tuttavia, nonostante il suo status di icona digitale, Ferragni ha suscitato polemiche con la gestione del suo nuovo spazio virtuale: sembra che il canale sia configurato per accettare esclusivamente commenti positivi, mentre qualsiasi critica viene cancellata automaticamente.

Critiche e difese: il dibattito si infiamma

Il dibattito è esploso quando è emerso che su “Chiara’s Most Loyal” fosse possibile esprimere soltanto apprezzamenti, come “Sei bellissima”, mentre ogni tentativo di critica veniva immediatamente eliminato. La questione è stata portata all’attenzione del pubblico da Serena Mazzini, nota anche come Serena Doe, social media strategist e content editor, che ha condiviso su Instagram uno screenshot dimostrativo di come le parole negative venissero cancellate dal gruppo Telegram di Ferragni.

La ricerca di un consenso filtrato

La decisione di limitare il dialogo a soli commenti favorevoli pone interrogativi sulla costruzione dell’immagine pubblica e sul controllo della narrazione personale da parte delle celebrità digitali. “Nel gruppo Telegram appena creato ci sono parole che si auto cancellano appena vengono pubblicate. ‘Sei bellissima’, invece, si può dire,” ha rivelato Mazzini, aggiungendo: “Ancora una volta la narrazione la vuole guidare lei e il diritto di parola vale solo per i fedelissimi al culto della persona. Ma allora cosa c’è di autentico?”.

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Lorenzo Costantino