La verità emerge: padre tenta di incolpare figlia per incidente mortale, ma viene smascherato
La giustizia fa luce su un tentativo di depistaggio in seguito a un tragico incidente stradale. Un uomo di 54 anni, dopo aver causato un incidente mortale guidando in stato di ebbrezza, ha cercato di attribuire la responsabilità alla figlia. La sua versione, tuttavia, non ha mai convinto gli inquirenti, che alla fine sono riusciti a confutarla grazie alle immagini di una telecamera di sorveglianza di un autobus.
Il cuore della vicenda è un incidente avvenuto il 24 dicembre, quando una Volkswagen T-Roc, viaggiando a una velocità ben superiore a quella consentita, ha colpito mortalmente un Piaggio Ape sulla provinciale 90, in provincia di Cremona. L’impatto ha causato la morte di Roberto Mombelli, un operaio agricolo di 47 anni. Nonostante l’uomo abbia inizialmente affermato che al volante ci fosse la figlia 29enne, le indagini hanno presto indirizzato i sospetti verso di lui.
La svolta è arrivata con l’analisi delle registrazioni video e dei dati tecnologici, che hanno confermato come l’uomo fosse effettivamente alla guida, con un tasso alcolemico di 1,7 grammi per litro e una velocità di 145 chilometri orari, ben oltre il limite di 90. Questo tentativo di depistaggio ha portato alla luce non solo la gravità dell’accaduto ma anche la volontà del padre di sottrarsi alle conseguenze legali, tentando invano di far ricadere la colpa sulla figlia, la quale è stata trovata sul posto solo dopo l’accaduto, avendo ricevuto una chiamata dal padre stesso. Ora l’uomo dovrà affrontare le accuse di omicidio stradale aggravato.