La morte di Raffaelle “Lello” Capriati a Bari rinnova le tensioni legate al clan Capriati. La sua vita, segnata da condanne e legami mafiosi, termina in un violento agguato a Torre a Mare.
La tranquillità di Bari è stata nuovamente turbata da un episodio di violenza che ha visto come vittima Raffaelle “Lello” Capriati, esponente di una nota famiglia con radici profonde nell’ambiente mafioso della città, legato al clan Capriati di Bari Vecchia. L’assassinio, avvenuto nel rione Torre a Mare, rievoca lo spettro di antiche faide e rivalità criminali.
Dopo aver scontato 17 anni di reclusione per il suo ruolo nell’omicidio del quindicenne Michele Fazio, avvenuto nel 2001 in un contesto di faida tra clan rivali, “Lello” Capriati era tornato in libertà nell’agosto 2022. Il suo rilascio era stato celebrato in Bari Vecchia con manifestazioni di giubilo, tra fuochi d’artificio e condivisioni sui social, un’accoglienza che sottolineava il persistere di legami e fedeltà all’interno della comunità.
La dinamica dell’omicidio di Capriati richiama l’attenzione sull’intricata rete di relazioni e tensioni all’interno della malavita barese. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, si concentrano su possibili vendette o regolamenti di conti legati alla storia criminale del clan Capriati e alle sue alleanze e rivalità.