Sull’ipotesi del tfr da inserire nella busta paga a partire dal prossimo anno è intervenuto il ministro dell’economia Pier Paolo Padoan che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “E’ un meccanismo molto delicato e qualunque cosa si fa sul Tfr ha delle conseguenze da valutare bene”.
Sulla legge di stabilità Padoan ha affermato che: “La manovra è in corso di affinamento per la messa a punto delle misure specifiche è in corso una discussione sulla legge di stabilità e in queste ore sono in costante contatto col presidente del consiglio Matteo Renzi per definire i dettagli sulla composizione della manovra”
Giuliano Poletti, titolare del dicastero del lavoro, ha detto la sua su contratti Cococo e partite Iva durante il programma “In 1/2 ora” su Rai 3.
Il ministro del lavoro è stato molto chiaro sull’abolizione dell’articolo 18 per i nuovi assunti dichiarando che attualmente solo il 17% dei lavoratori ha un contratto a tempo indeterminato.
Secondo Giuliano Poletti ci sono state tante polemiche per nulla sull’articolo 18 anche perché se la miriade di contratti presenti nel mercato del lavoro attualmente è difficile che un lavoratore prima di tre anni abbia un contratto a tempo indeterminato.
Il ministro Poletti è pronto al dialogo su tutto con sindacati e minoranza del partito Democratico ma poi il titolare del dicastero ha asserito che a decidere sarà sempre e soltanto l’esecutivo prendendosi tutte le responsabilità sui vari provvedimenti approvati.
Giuliano Poletti ha dichiarato in merito al Tfr da inserire in busta paga già dal prossimo anno che nell’esecutivo vi è una profonda discussione sul da farsi e che non è stata abbandonata l’ipotesi di inserire questo provvedimento nella prossima legge di stabilità.
Gli occhi dei lavoratori sono tutti puntati ora sulla prossima legge di stabilità che potrebbe portare anche delle modifiche sull’attuale sistema pensionistico la legge Fornero.
Le ultime ipotesi del ministro Poletti erano di un possibile inserimento nella legge di stabilità del prestito pensionistico in modo da consentire a chi ha raggiunto il sessantaduesimo anno di età e il massimo dei contributi di accedere alla pensione.