Lo scorso 9 ottobre è stata una data storica per la facoltà medicina perché probabilmente ha sancito la fine per sempre degli odiati test.
Il Tar del Lazio, con sentenza resa pubblica il 9 ottobre scorso, ha ammesso in soprannumero all’università di medicina di Milano altri 2.500 studenti.
Il ricorso all’università di Milano è solo uno dei tanti che sono stati presentati per ogni ateneo richiedenti l’annullamento del numero chiuso.
Se tutti i ricorsi dovessero essere accolti, come si augurano tantissimi studenti, i test che si sono svolti lo scorso 8 aprile non sono in pratica serviti a nulla tranne provocare solo tantissime polemiche.
Ora però si attende anche una pronta risposta del ministro della pubblica istruzione Stefania Giannini che dovrebbe a breve pubblicare la riforma delle università a numero chiuso.
Sembrerebbe che la sola facoltà dove i test dovrebbero essere annullati potrebbe essere proprio quella di medicina, mentre a veterinaria, architettura e professioni sanitarie le prove di selezione continuerebbero ad essere svolte.
L’intento del ministro Giannini e di rendere libera a tutti l’iscrizione alla facoltà di medicina per poi far svolgere delle selezioni dopo solo sei mesi ed alla fine del primo anno accademico come avviene in Francia.
I rettori però sono scettici sulla nuova riforma perché creerebbe un ingorgo spaventoso alle nostre sedi universitarie che non sono in grado di poter ospitare un numero così elevato di studenti