Recenti dichiarazioni dell’ex agente di Amadeus, Lucio Presta, hanno riacceso il dibattito interno in Rai, evidenziando presunte pratiche inadeguate.
In una recente intervista concessa a Il Giornale, Lucio Presta ha esposto i motivi della fine della sua collaborazione con Amadeus, rivelando comportamenti che ha ritenuto inappropriati. “Amadeus ha preteso un compenso come direttore artistico della manifestazione Arena Suzuki ’60-2000 dalla società che produce lo show, che fa riferimento a mio figlio, pur essendo lui stesso conduttore dello show,” ha dichiarato Presta. Questa pratica è “assolutamente vietata in Rai,” ha aggiunto, sottolineando la gravità delle accuse verso il conduttore.
Davide Di Pietro, consigliere di amministrazione della Rai, ha risposto con fermezza alle dichiarazioni di Presta, evidenziando le implicazioni di tali comportamenti. In una lettera pubblicata sul gruppo Facebook IndigneRai, Di Pietro ha scritto: “Alcuni passaggi che riguardano la Rai descrivono un quadro che molti di noi già conoscevano e contestavano fuori e dentro gli uffici di Viale Mazzini, mentre altri negavano o facevano finta di non vedere.” Ha proseguito, sottolineando la sfida di cambiare pratiche consolidate all’interno dell’ente: “Mi è più chiaro oggi perché il ‘polo registi’ e ‘polo autori’ che abbiamo fortemente voluto nel Piano Industriale sta trovando così tanti intralci, resistenze e difficoltà nell’applicazione pratica.”
Le rivelazioni di Presta hanno portato alla luce questioni che vanno oltre la semplice rottura tra lui e Amadeus, suggerendo la necessità di riforme più profonde all’interno della Rai per assicurare una gestione trasparente e equa.