Pakistan choc, per Asia Bibi confermata in appello condanna a morte per frasi blasfeme

Il mondo cristiano è in apprensione per le sorti di una giovane donna pakistana che è stata condannata a morte per frasi blasfeme.

Asia Bibi è stata accusata di aver pronunciato delle frasi contro Maometto e per questo è stata condannata in primo grado alla pene di morte.

Ieri si è tenuto il giudizio d’appello sulla decisione in primo grado del tribunale di Nankana di condannare la donna, di religione cristiana, alla pena di morte.

La corte d’appello ha ritenute giuste le motivazioni del giudizio in primo grado confermando la condanna a morte di Asia Bibi.


Il legale difensore della donna, Sardar Mushtaq Gill, subito dopo la sentenza d’appello, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:”In Pakistan i cristiani sono trattati come cittadini di serie B, soprattutto quando ci sono casi di blasfemia. Il giudice ha confermato le accuse anche se sono false dopo aver considerato a fondo i nostri documenti. Non so perché l’abbia fatto ma questo è un processo molto delicato, che è stato rinviato già molte volte. È chiaro che ci sono dei problemi. Io non so se il giudice sia corrotto o se sia stato minacciato ma il clima attorno a questo processo è molto negativo”.

Non sono servite a nulla, al momento le pressioni, dello Stato Vaticano sul governo Pakistano per concedere la grazia alla donna.

Asia Bibi  per evitare la pena di morte dovrà ricorrere alla Corte suprema che dovrà riesaminare il caso ed emettere la sentenza definitiva che sarà inappellabile.

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Lorenzo Costantino