Giovanna, una donna di 53 anni residente nella provincia di Brescia, racconta la sua difficile esperienza lavorativa e la sua attuale situazione di disoccupazione, nonostante abbia recentemente superato un concorso pubblico.
Negli ultimi anni, Giovanna ha affrontato numerose difficoltà professionali. Dopo essere stata impiegata per otto anni in un’azienda locale con un contratto part-time e promesse non mantenute di un full-time, ha cercato nuove opportunità. “Mi hanno assunta con un contratto part-time, ma lavoravo come se fosse full-time, parte dello stipendio veniva pagato in nero,” racconta Giovanna. Successivamente, ha trovato lavoro in un’altra azienda, dove ha subito mobbing. “Quel periodo è stato molto difficile,” confida. Durante la pandemia, le è stata ridotta ulteriormente l’orario lavorativo, riducendo il suo stipendio a soli 400 euro al mese, rendendo la vita difficile per lei e per il marito, allora disoccupato.
Nonostante queste sfide, Giovanna non si è arresa. Ha lasciato l’impiego in cui subiva mobbing e ha intrapreso brevi esperienze lavorative tramite agenzie interinali. Ha anche ottenuto un contratto a tempo determinato in un vivaio, dove ha lavorato per un anno, sperando in una stabilizzazione che non è mai arrivata. “Dopo un anno, mi è stato detto che non avevo le competenze di un commercialista e hanno preferito assumere qualcun altro,” spiega con amarezza.
Recentemente, le cose sembravano aver preso una piega positiva quando Giovanna è stata ammessa a partecipare a un concorso pubblico, superando sia la prova scritta che quella orale e venendo inserita in graduatoria. “Sono in graduatoria e sto aspettando di essere convocata. Tra me e l’ultima persona che è stata convocata ci sono pochissime posizioni di differenza,” spera Giovanna. Tuttavia, l’attesa si protrae e la situazione finanziaria rimane difficile, con la Naspi che si riduce e il marito che ora è in pensione, ma con molti oneri economici da gestire.