Isabella Menin è mancata a soli 15 anni, lasciando un segno indelebile grazie alla donazione delle sue cornee, un gesto di speranza per molti.
La malattia di Isabella, nota come sindrome di Rett, colpisce principalmente le bambine, costringendole a comunicare quasi esclusivamente attraverso lo sguardo. Questa rara condizione ha definito la vita di Isabella, ma non ha mai limitato l’amore che la sua famiglia, inclusi i genitori Massimiliano e Silena, ha nutrito per lei. “L’ultimo regalo di un piccolo angelo, di un’anima pura e immacolata che ha dato e ricevuto amore,” ha spiegato la famiglia. A dispetto delle sfide, Isabella ha avuto una vita ricca di affetti e sostegno, dimostrando come la forza di uno sguardo possa trasmettere tanto amore e comunicazione quanto le parole.
Frequentando le scuole pubbliche dalla materna alle medie, Isabella ha sperimentato un notevole livello di inclusione. Gli insegnanti si sono formati specificamente per poterla supportare nel migliore dei modi, e le istituzioni scolastiche hanno collaborato attivamente per garantire che non le mancassero le necessarie strutture. “E qui ha sperimentato il vero significato della parola inclusione,” hanno condiviso i genitori, sottolineando come la comunità scolastica abbia contribuito a creare un ambiente di accoglienza e supporto senza precedenti. I compagni di Isabella, descritti dai genitori come “ragazzi magnifici”, hanno mostrato una maturità eccezionale, accettandola e amandola per ciò che era.
Il coraggio e l’eredità di Isabella continuano a vivere attraverso il suo ultimo dono.